La notizia dell'approvazione del ddl Gelmini da parte del Senato era prevista dal movimento degli studenti. "Sapevamo che ormai dentro il parlamento non c'erano più margini - commentano le studentesse e gli studenti di Link Coordinamento Universitario - Ma la battaglia non è finita. I tanti cortei di ieri l'hanno dimostrato: questo movimento riesce a mobilitare centinaia di migliaia di studenti fino a 3 giorni prima di Natale, ben al di là delle canoniche manifestazioni autunnali. In questi mesi è successo un fatto storico: un'intera generazione di studenti e lavoratori ha deciso di prendere in mano il proprio destino, è intervenuta con una forza e una determinazione senza precedenti sullo scenario politico, è riuscita a bloccare l'Italia per porre i temi dell'università pubblica, della precarietà del lavoro, del futuro rubato al centro del dibattito pubblico. E non ci fermeremo".

A quanto dicono gli studenti mobilitati, il piano d'azione, ora, si sposta dal parlamento verso il governo, con l'attesa dei decreti attuativi, e verso gli atenei, con l'adeguamento degli statuti universitari alla nuova legge: "Chiediamo fin da subito a tutti i rettori di disobbedire, e su questo daremo battaglia - annunciano gli studenti e le studentesse di LINK - Daremo battaglia in tutti gli organi collegiali e in tutte le piazze, perché la privatizzazione dell'università, lo smantellamento del diritto allo studio e la precarizzazione della ricerca non passino nei nostri atenei. La comunità universitaria ha il diritto e il dovere di ribellarsi."

Nessuna delle vie possibili per bloccare la legge viene esclusa: "Valuteremo come movimento che strada prendere. Quello che è certo è che non ci fermeremo qui, dopo che siamo riusciti a raccogliere il consenso di tutto il paese intorno alla nostra battaglia."

Continua anche il percorso della costruzione dell'alternativa: "La carovana dell'AltraRiforma, la proposta dal basso per cambiare l'università, citata anche dal presidente Napolitano durante l'incontro di ieri, non si ferma: continueremo a raccogliere idee e proposte e a sperimentarle tutti i giorni nei nostri atenei: vogliamo il diritto al referendum sulle materie che ci riguardano, vogliamo un nuovo welfare che ci permetta l'autonomia dalla famiglia, vogliamo una ricerca aperta ai giovani e non bloccata dalle baronie".