“Un testo attraversato da una palese volontà punitiva, dal centralismo, dalla riduzione dell’autonomia, dalla visione di università-azienda; un’altra occasione persa, che accelera lo stato di disordine e difficoltà del sistema, e aggiunge un altro tassello al disegno di riduzione delle opportunità dei cittadini e degli studenti”. Così il segretario generale della Flc Cgil Mimmo Pantaleo commenta il ddl di riforma dell’università approvato oggi dal Consiglio dei ministri.
“E’ un’operazione scopertamente autoritaria – sostiene il segretario - che corrisponde alla vocazione aziendalistica dell’attuale governo. Oltretutto, è una netta invasione di campo nei confronti dell’autonomia universitaria”.
“Il modello – sottolinea Pantaleo - non accoglie nessuna delle proposte che in questi anni sono state avanzate nel dibattito sull’Università. In particolare, non solo non c’è il riconoscimento dei ricercatori come terza fascia docente, ma si accelera l’applicazione della messa ad esaurimento. Gli attuali ricercatori avranno – continua il sindacalista - scarsissime probabilità di uscire dal recinto della terza fascia, vista la scarsità di risorse, ed il fatto che i futuri associati proverranno direttamente dal ruolo di ricercatore a tempo determinato”.
“Quanto poi a merito e trasparenza – conclude il comunicato -, siamo pronti a scommettere sul fatto che i concorsi interamente locali incrementeranno il tasso di opacità delle selezioni, dando spazio alle contrattazioni tra poteri interni, tanto più in un modello gerarchico come quello proposto”.
Università: Flc Cgil, operazione autoritaria
28 ottobre 2009 • 00:00