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Da oggi, 16 maggio, i giornalisti de l'Unità sono in sciopero ad oltranza. È la prima volta nella storia del quotidiano fondato da Antonio Gramsci. “Una scelta dolorosa, drammatica, ma inevitabile – spiega il Comitato di redazione in una nota –. Mai lavoratrici e lavoratori erano stati sottoposti ad un ricatto di una tale, devastante portata: per aver riconosciuto il vostro diritto al salario dovete conculcare i diritti di vostri ex colleghi; diritti sanciti da un tribunale. Non ci piegheremo a questo ricatto. Non lasceremo che l'Unità divenga l'apripista di un attacco senza precedenti al diritto del lavoro”.
Molti gli attestati di solidarietà pervenuti ai lavoratori del quotidiano. La Cgil nazionale auspica “che sia fatto il massimo sforzo da parte di tutti i soggetti interessati per salvaguardare i posti di lavoro”. “È necessario, inoltre – aggiunge il sindacato di Corso d'Italia – aprire un tavolo di trattative e mettere in campo tutti gli strumenti per rilanciare e garantire un futuro solido ad una voce storica e prestigiosa del giornalismo italiano, come quella del quotidiano fondato da Antonio Gramsci”.
“La segreteria nazionale di Slc Cgil sostiene i giornalisti, poligrafici e l'intero personale dello storico quotidiano l'Unità, che da oggi, 16 maggio, sono in sciopero ad oltranza”, scrive in una nota il sindacato dei lavoratori della comunicazione Cgil. “Una scelta resa obbligata dai continui ricatti da parte della proprietà, dai paventati licenziamenti, dai mancati pagamenti degli stipendi, dall'assenza di un piano industriale ed editoriale – continua la Slc –. L'Unità è stata la fucina di alcuni dei migliori giornalisti italiani, incarna una parte importante dell'informazione italiana: non è pertanto accettabile che non si riconosca la continuità degli accordi già sottoscritti né si tutelino i lavoratori”.
“Voglio esprimere la solidarietà mia e di tutto lo Spi Cgil ai lavoratori e ai giornalisti de l'Unità, che cominciano uno sciopero ad oltranza per i reiterati comportamenti antisindacali da parte dell'editore – scrive il segretario generale dello Spi Cgil, Ivan Pedretti –. Sono di quella generazione che ha portato questo giornale casa per casa e in tutti i luoghi di lavoro. Vederlo così oggi fa male e fa arrabbiare. l'Unità, che tanto ha rappresentato per una comunità politica di persone, non può e non deve fare questa fine. Lo dico anche al Pd: se davvero si rifà alla storia della sinistra italiana, non può permettersi di lasciar morire così il giornale fondato da Antonio Gramsci”.
"Care lavoratrici e cari lavoratori dell'Unità, vogliamo esprimervi tutta la nostra solidarietà e la nostra vicinanza in questo momento così difficile per le sorti di ciascuno di voi e del vostro giornale". Inizia così la lettera del segretario generale della Fiom, Maurizio Landini. "Come ricordate nel comunicato che pubblicate oggi per spiegare le vostre ragioni, non era mai accaduto che 'il giornale dei lavoratori, il giornale fondato da Antonio Gramsci' proclamasse uno sciopero a oltranza per respingere il ricatto di una proprietà che mette in contrapposizione diritti e salario. Il vostro sciopero e la vostra denuncia della proprietà per comportamento antisindacale sono sacrosanti. La Fiom - dunque - è al vostro fianco in questa lotta per i diritti fondamentali dei lavoratori e per la libertà d'informazione".
Ai colleghi de l'Unità va anche la solidarietà e la vicinanza della redazione di Rassegna Sindacale