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Con la sottoscrizione del contratto nazionale degli studi professionali, continua il percorso di contrattazione inclusiva della Filcams, avviato con la scorsa stagione di rinnovi. Passi avanti importanti sono stati realizzati in particolare sul versante dei diritti dei lavoratori con contratto di collaborazione e dei praticanti.
Per i primi, la sigla dell’ipotesi di accordo ha permesso di definire chiaramente le tutele di welfare – cassa di assistenza sanitaria e servizi della bilateralità –, mentre anche per i professionisti non titolari è stato individuato un sistema in seno all'ente bilaterale che, con gestione distinta e separata, pone le basi per riconoscere tutele di welfare sanitario.
Per il praticantato, si sono valorizzate le buone pratiche prodotte a livello territoriale e resa, in ragione di questo, la materia disponibile al secondo livello di contrattazione regionale. Risultati importanti sono stati raggiunti anche sulla parte più “tradizionale” del contratto nazionale. Oltre all'aumento economico di 85 euro, è stato rafforzato il diritto di precedenza per la stabilizzazione del rapporto di lavoro, previsto sia per il passaggio da rapporto a termine a quello a tempo indeterminato, sia per il susseguirsi dei contratti a termine.
Per quanto riguarda invece il tema della conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, il contratto norma il congedo parentale a ore. Una scelta che assume particolare rilevanza in un settore che vede una presenza prevalente di donne (oltre l’80%) e un’età media intorno ai 35 anni.
Sull’ipotesi di accordo sottoscritta, la Filcams avvierà, dopo la riunione del suo comitato direttivo nazionale, che si terrà il 27 e 28 aprile, un percorso di consultazione e informazione aperto a tutti i soggetti interessati. “Nella gestione del contratto, particolare attenzione verrà posta agli aspetti organizzativi”, spiega Danilo Lelli, responsabile del settore per la sigla di categoria della Cgil.
“Come primo impegno – prosegue Lelli –, di concerto con le strutture regionali e territoriali, sarà avviato un progetto di formazione avanzato rivolto ai funzionari e ai delegati del settore, per rafforzare la conoscenza del mondo delle professioni e fornire strumenti utili per la diffusione della campagna sulla contrattazione di secondo livello regionale”.
Verranno avviati e finanziati progetti sul territorio per valorizzare le esperienze già realizzate anche in collaborazione con Nidil, Agenquadri e la Consulta delle professioni Cgil (sportelli dedicati, spazi di aggregazione ecc .), con l'obiettivo di consolidare – in un settore così diffuso e parcellizzato – forme di organizzazione e proselitismo.
“I lavoratori e le lavoratrici hanno dimostrato da sempre una propensione a ricercare forme di aggregazione – osserva ancora il sindacalista della Filcams –. Storicamente le professioni si sono sempre strutturate in associazioni e corporazioni e in alcuni settori i lavoratori hanno mutuato il sistema organizzativo dei titolari degli studi. Il nostro merito è stato quello di aver intercettato questo bisogno di aggregazione, realizzando patti di collaborazione con diverse associazioni di addetti del settore, sia nell'area sanitaria che in quella giuridica e tecnica”.
Un bisogno che la Filcams ha ora intenzione di portare a sintesi. “Vogliamo offrire a tutti questi soggetti – spiega ancora Lelli – una prospettiva organizzativa più ampia e di maggior respiro, con un forte aggancio alle tematiche contrattuali delle tutele e dei diritti, nella prospettiva di una nuova frontiera organizzativa e contrattuale”. Da questo punto di vista, un ruolo assai importante è stato svolto dal blog impiegate.org (che di recente ha festeggiato un milione di accessi).
Una sfida, quella di organizzare il lavoro diffuso ed evitarne la dispersione, che si basa sulla convinzione che le lavoratrici e i lavoratori impiegati negli studi professionali hanno chiara la consapevolezza che occorrono risposte sul piano collettivo e non generici riferimenti alle opportunità individuali. “Noi dobbiamo continuare ad avere una visione di prospettiva di questo mondo – conclude Lelli –, proseguendo la ricerca dei rapporti con le associazioni studentesche universitarie. Insieme a loro, i futuri professionisti, dobbiamo ricercare una affermazione culturale che parli di un nuovo mondo delle professioni”.