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"La manovra contiene in sé una profonda disuguaglianza e contraddizione: da un lato propone la bandiera del reddito per chi è in difficoltà, dall'altro fa una gigantesca operazione di redistribuzione verso i ricchi". A dirlo è il segretario generale della Cgil Susanna Camusso, a margine di un incontro che si tiene oggi (venerdì 5 ottobre) a Perugia nell'ambito del Meeting della pace e dei diritti umani, secondo quanto riportano le agenzie di stampa. “La cosa che si capisce dalle indiscrezioni e dal dibattito fatto - aggiunge - è che non c'è un'idea: è una manovra molto congiunturale, molto elettorale, in cui non si capisce qual è l'obiettivo e il disegno rispetto al Paese".
Per il leader sindacale “noi abbiamo un problema consistente e crescente di povertà, ma la risposta che viene data non è strutturale. Non ci sono scelte come investimenti, infrastrutture sociali, servizi, qualità della spesa pubblica e innovazione, miglioramento della qualità del lavoro". Intervenendo sulla questione dell’aumento del debito, Camusso rivela di essere rimasta “molto colpita dal fatto che tutti lo riferiscano al reddito di cittadinanza, ma nessuno si domanda se il primo problema non sia invece una manovra che di nuovo condona l'evasione, che di nuovo abbassa le tasse a chi ha di più e le mantiene alte a chi è in difficoltà". Per il segretario generale della Cgil "come sempre si fa finta che il fisco non sia il vero grande strumento, da un lato di redistribuzione, dall'altro di risanamento del debito”.
Susanna Camusso, infine, rispondendo a una domanda sui rischi ai quali andrebbe incontro l'Italia con la manovra, ha detto che "non si possono subire le scelte di ordine speculativo da parte dei mercati, immaginando che il mercato sia regolatore, mentre regola solo diseguaglianza e ingiustizia. La manovra va valutata su quali risposte dà al Paese, non sulla reazione dei mercati".