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Il lavoro nel turismo, tra voucher, Naspi e soprusi vari: “Non si può lavorare in queste condizioni.” La protagonista del quarto episodio della webserie #NonCiDisturbiMai, della Filcams Cgil, è una bagnina americana (chiaro il riferimento ironico a Baywatch) in servizio a Ladispoli, che rivolgendosi al sindacato confessa di non capire proprio come si possa lavorare pagati con voucher e chiamati a svolgere con orari assurdi mansioni che nulla hanno a che fare con il ruolo di “marinaio di salvataggio” (questa la definizione più appropriata per bagnino).
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Questi lavoratori hanno un ruolo fondamentale per la sicurezza nelle spiagge, ma spesso hanno forme di lavoro precario, lunghi turni, mansioni improprie e sempre meno sostegno al reddito nei mesi di forzata inattività. Formazione, tutela reddituale, riconoscimento professionale, esercizio dei diritti sindacali: queste le loro rivendicazioni. I dati confermano la tendenza percepita all’inizio della stagione estiva, con il settore del turismo che ricomincia a crescere, continuando però a non dare la giusta attenzione al lavoro e ai lavoratori. Contratti nazionali scaduti e ancora non rinnovati, trattative ferme, revisione peggiorativa della Naspi (Nuova assicurazione sociale per l’impiego), ricorso sempre più massiccio ai pagamenti con voucher.
“La Filcams, da sempre accanto ai lavoratori stagionali, ha intensificato nell’ultimo anno le sue iniziative su ogni fronte – negoziale, politico-istituzionale, mediatico – per dare risposte concrete alle problematiche di una platea occupazionale strategica per la stessa sopravvivenza dei sistemi turistici locali italiani”, afferma Cristian Sesena, segretario nazionale della federazione di categoria Cgil.
A preoccupare, oltre al peggioramento dei requisiti per l’accesso alla Naspi, l’incremento della diffusione dei voucher, sempre più utilizzati, spesso impropriamente. Nati per soddisfare le esigenze del lavoro occasionale, le difficoltà emergono quando i voucher vengono utilizzati costantemente per non assumere con un contratto a tempo determinato, che avrebbe altri costi per le imprese e altre tutele per i dipendenti. Tra il 2014 e luglio 2016, secondo i dati dell’Inps, la vendita dei voucher è più che raddoppiata (+66%), in particolare l’aumento più significativo è stato nei settori del turismo, commercio e servizi. Fino a luglio del 2016 sono stati venduti circa 85 milioni di tagliandi, contro i 62 milioni del 2015 e i quasi 36 milioni del 2014.
Gli ultimi interventi del governo volti a limitarne gli abusi non paiono sufficienti a invertire la tendenza di utilizzare i “buoni lavoro” per giustificare il lavoro nero. Un situazione difficile per chi vuole lavorare nel turismo, aggravata dal mancato rinnovo di alcuni contratti nazionali di riferimento (a partire da quello dei pubblici esercizi), scaduti ormai da anni. “È necessario trovare delle risposte concrete a problematiche strutturali, che non possono essere più rinviate o gestite con logica miope”, conclude Sesena, “l’industria turistica è troppo importante per l’economia e lo dimostra la seppur fragile ripresa degli ultimi mesi. Noi chiediamo confronto e sedi negoziali in cui mettere in campo le nostre idee. Tutti, a partire dal governo, debbono fare la loro parte”.
#NonCiDisturbiMai, è la mini web serie che la categoria sta diffondendo tramite i social network per rivolgersi al mondo dei giovani e far comprendere l’importanza di una battaglia comune per il riconoscimento del giusto valore del lavoro, contro l'abuso e l'irregolarità, che spesso sfociano in veri e propri ricatti da parte dei datori di lavoro.
GUARDA GLI ALTRI EPISODI
Episodio 1: "I diritti non sono una favola"
Episodio 2: "Riturno al futuro"
Episodio 3: "Io non ho paura"