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“Abbiamo appreso che è stato approvato al Senato un emendamento al disegno di legge 2067 (su garanzie difensive, durata dei processi, finalità della pena ecc), che rischia di riaprire la stagione degli ospedali psichiatrici giudiziari. L’emendamento in questione ripristina la vecchia normativa disponendo il ricovero nelle Rems (residenze per le misure di sicurezza) esattamente come se fossero i vecchi Opg. Se non si rimedia, saranno inviati nelle strutture regionali, già sature, i detenuti con sopravvenuta infermità mentale e addirittura quelli in osservazione psichiatrica”. A lanciare l'allarme è il comitato StopOpg in una lettera firmata da Stefano Cecconi, Giovanna Del Giudice, Patrizio Gonnella e Vito D’Anza, indirizzata al ministro della Giustizia Andrea Orlando, al sottosegretario alla Salute Vito De Filippo e al commissario per il superamento Opg, Franco Corleone.
“Invece di affrontare il problema della legittimità delle misure di sicurezza provvisorie decise dai Gip e di quelle che rimangono non eseguite – si legge nella missiva –, si ipotizza una violazione della legge 81 ripristinando la logica e le pratiche dei vecchi Opg. Un disastro cui bisogna porre riparo. Non solo si ritarda ulteriormente la chiusura degli Opg rimasti aperti (Montelupo Fiorentino e Barcellona Pozzo di Gotto), ma così le residenze per le misure di sicurezza diventano a tutti gli effetti i nuovi Opg”.
Il problema che vuol affrontare l‘emendamento è garantire le cure troppo spesso ostacolate o negate dalle drammatiche condizioni delle carceri. “Ma il diritto alla salute e alle cure dei detenuti – spiega il comitato – non si risolve così. Occorre rafforzare e qualificare i programmi di tutela della salute mentale in carcere e che il Dap istituisca senza colpevoli ritardi le sezioni di Osservazione psichiatrica e le previste articolazioni psichiatriche”. Semmai, “si devono potenziare le misure alternative alla detenzione. Così invece, moltiplicando strutture sanitarie di tipo detentivo dedicate solo ai malati di mente, riproduciamo all’infinito la logica manicomiale. Il rientro di queste persone nel carcere (o comunque nel “normale” circuito delle misure alternative alla detenzione) serviva e serve proprio a ridimensionare il ruolo del cosiddetto binario parallelo”.
“Ci aspettiamo – conclude la lettera – un intervento deciso del governo per rimuovere quanto inopinatamente l’emendamento in questione ha disposto, a sostegno del faticoso processo di superamento degli Opg. Nell’occasione rinnoviamo la richiesta di un provvedimento che eviti l’invio di persone con misura di sicurezza provvisoria nelle Rems, destinandole ai prosciolti definitivi”.