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Schermi spenti per tre giorni in tutta Italia nei multisala di The Space Cinema. Inizia oggi (venerdì 31 agosto), per concludersi domenica 2 settembre, la protesta dei lavoratori della catena di proprietà inglese indetta da Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil. A motivare la protesta nazionale, che si articola con stop di due ore al giorno, è “il percorso assolutamente inaccettabile intrapreso dalla società, con licenziamenti individuali e atti unilaterali, tanto più che ormai riguarda diverse sedi del gruppo (Livorno, Bari e Salerno) e proprio i delegati sindacali dei vari siti”.
Slc, Fistel e Uilcom denunciano che “l’azienda, da un lato, millanta la volontà di relazioni sindacali aperte, dall'altro opera in maniera subdola e non condivisa mettendo a tacere la voce dei lavoratori attraverso licenziamenti improvvisi”. Nello stesso tempo, inoltre, a fronte “di richieste di prestazione aggiuntive, The Space Cinema manca di applicare il contratto sul riconoscimento retributivo delle mansioni superiori. Ribadiamo con decisione che non è questo il modo per affrontare le criticità del settore e le difficoltà di mercato, né le relazioni industriali”.
I primi quattro licenziamenti (tra cui una Rsu della Slc), avvenuti nella multisala di Livorno, risalgono all’11 luglio scorso. Immediata la reazione dei sindacati, che proclamano uno sciopero nazionale per il 25 luglio, con manifestazione a Roma di fronte alla sede della direzione aziendale, che ottiene l’adesione totale dei dipendenti. Ma la società inglese non si ferma: in agosto sei lavoratori (quattro di Salerno, tra cui un rappresentante sindacale, e due di Bari) ricevono una lettera di esonero, che è una sorta di pre-licenziamento.
L’unica motivazione fornita dall’azienda è quella del calo degli introiti e delle presenze del pubblico. Motivazione, però, contestata dalla Slc Cgil di Livorno: “I risultati ottenuti dalla nostra multisala sono in linea con la media degli altri cinema del gruppo”, spiega il segretario Graziano Benedetti. “In realtà The Space ha voluto colpire il personale di Livorno per inviare un messaggio chiaro a una realtà fortemente sindacalizzata, sempre in prima linea quando c’è da far rispettare i diritti garantiti dal contratto collettivo nazionale”, prosegue Benedetti: “Non a caso tra i licenziati c’è anche una Rsu della Slc, vogliono mettere in ginocchio la rappresentanza sindacale”.
La catena è nata nel 2009 da una joint venture tra 21 Investimenti (di Alessandro Benetton) e Reti televisive italiane (gruppo Mediaset), ma nel 2014 è stata ceduta alla società inglese Vue Cinemas. Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil rimarcano anche che la società ha finora sempre rifiutato tavoli di discussione con i sindacati per discutere delle possibili alternative ai licenziamenti, ignorando anche gli appelli al dialogo lanciati dall’associazione degli esercenti Anem. Da qui la richiesta al ministero dei Beni culturali e agli altri dicasteri competenti di un intervento presso la proprietà e di una convocazione ufficiale.
“Bisogna garantire i livelli occupazionali: le sale cinematografiche sono in difficoltà, e per questo abbiamo chiesto un tavolo con il ministero e la direzione cinema e tutti i players della filiera” concludono Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil: “Le precise responsabilità di The Space e la controllante britannica Vue nella gestione non possono ricadere sui lavoratori. Anche gli inglesi devono sapersi confrontare col mercato italiano e non possono reagire alle loro inefficienze tagliando con la scure i costi dell’occupazione”.