PHOTO
Un'altra tragedia sul lavoro, l'ennesima, che allunga la scia di incidenti mortali che insanguina questo 2018. Un operaio di 32 anni, originario di Caltanissetta, è morto questa notte (8 maggio) per un incidente avvenuto alle Grafiche Tonutti di Fagagna, in provincia di Udine.
Secondo una prima ricostruzione, l'uomo stava movimentando dei bancali con un muletto quando, forse per il troppo carico, si sarebbe sbilanciato e sarebbe stato travolto dal mezzo che stava guidando. Al momento dell'incidente si trovava da solo in un capannone.
Il suo corpo è stato ritrovato da un collega poco dopo. Inutili sono risultati i tentativi di rianimazione del pronto intervento. Sull'incidente stanno ora indagando i carabinieri di Fagagna e l'agenzia antinfortunistica dell'Asl.
Il 2018, quindi, si conferma un anno nero per quanto riguarda la sicurezza sui posti di lavoro. Non a caso, proprio a questo tema i sindacati hanno dedicato le celebrazioni del Primo maggio.
Secondo i dati più recenti, quelli diffusi da FenealUil, Filca Cisl e Fillea Cgil il 27 aprile scorso, in Italia, quest'anno ci sono già state oltre 200 vittime sui luoghi di lavoro. Ogni giorno, dunque, due lavoratori non fanno più ritorno a casa. Tra gennaio e dicembre del 2017 le denunce d’infortunio sono state oltre 630 mila, in lieve calo rispetto al 2016. Si tratta comunque di numeri preoccupanti: calcolando 250 giorni lavorativi l’anno, vuol dire che mediamente ogni giorno ci sono stati oltre 2.500 infortuni sul lavoro. Ogni anno, inoltre, ci sono circa 60 mila denunce di malattia professionale.
Nel 2017, invece, in Italia ci sono stati 746 morti, 1.029 complessive considerando anche quelle in itinere (+1,1% rispetto all’anno precedente), di cui 109 nelle costruzioni. La tendenza all’aumento purtroppo continua e si accentua nei primi mesi del 2018, in cui come sindacati registriamo nei settori delle costruzioni un incremento del 50% rispetto all’anno precedente. Gli stessi dati Inail confermano la tendenza negativa più generale: nel primo trimestre 2018 si sono registrati 22 infortuni mortali in più rispetto allo stesso periodo del 2017. Aumentano inoltre le denunce di malattie professionali (+5,8%) e l’età media delle vittime: la metà sono di età compresa tra 50 e 64 anni (+35%).