Il 27 dicembre il governo neoliberista dell'Ucraina ha portato in parlamento un disegno di legge sul lavoro che “toglierà ai lavoratori le loro protezioni legali e ai sindacati gli strumenti per difenderli”. Così facendo, secondo la Confederazione internazionale dei sindacati (Csi), il governo ucraino “si schiera decisamente con gli oligarchi e le multinazionali contro il suo stesso popolo”.

I sindacati ucraini sono convinti che la nuova legge porterà a licenziamenti facili a discrezione dei datori di lavoro; contratti di breve durata e contratti a “zero ore”; normalizzazione del ricorso allo straordinario, pagato un quinto rispetto alla situazione attuale, con un'alta probabilità di superare le otto ore di lavoro quotidiane; abolizione di alcune garanzie e riduzione delle protezioni per le madri lavoratrici con bambini piccoli, anche in questo caso con una semplificazione del licenziamento; possibilità di trasferire i lavoratori da un luogo di lavoro ad un altro senza consenso; stop alla contrattazione collettiva, con la sostanziale esclusione dei sindacati dai luoghi di lavoro.

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“Il disegno di legge è stato introdotto senza alcuna consultazione con i sindacati ed è stato concentrato in soli 99 articoli, cosa che limita le possibilità di intervento del Parlamento – spiega ancora la Csi in una nota pubblicata sul suo portale - Il governo, inoltre, ha rifiutato di richiedere l'assistenza dell'Ilo (International Labour Organisation), certamente perché il progetto di legge viola molte delle sue convenzioni”.

La Csi ha adottato una risoluzione di condanna di questo progetto di legge a metà dicembre, chiedendo al governo di sospendere il provvedimento e di avvalersi dell'assistenza tecnica dell'Ilo. Pochi giorni dopo, la Ces (Confederazione europea dei sindacati) si è impegnata a portare la questione davanti alla Commisione Ue e al Parlamento europeo, visto che il disegno di legge contraddice l'accordo di associazione tra Ucraina e Unione europea.

“Il governo ucraino si schiera con oligarchi e multinazionali, contro i lavoratori, il pubblico e i sindacati – dichiara Sharan Burrow, segretaria generale dell'Ituc-Csi – Il sindacato mondiale sarà al fianco delle nostre sorelle e dei nostri fratelli in Ucraina. Loro hanno diritto a un lavoro dignitoso, a salari giusti e al controllo sui tempi di vita-lavoro. Condanniamo il pericoloso comportamento del governo ucraino che rompe i suo accordi internazionali, rischiando così di far perdere al paese il sostegno cruciale dell'Europea e della comunità internazionale”, conclude Burrow.  (Fab.Ri)