Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Marche denunciano "forti riduzioni orarie nel cambio appalto di pulizie presso le filiali di Ubi Banca, ex Banca Marche, che coinvolgerà a partire dal 1° febbraio, circa 300 persone su tutto il territorio regionale". Per i sindacati non è sostenibile "né dignitoso un monte orario settimanale di un'ora e quindici minuti per 3 volte a settimana presso un istituto bancario che si è dichiarato 'impegnato verso il territorio', per chi ha in media 4 ore di lavoro a settimana, e parliamo della maggioranza delle lavoratrici; ci sarà giusto il tempo per entrare e uscire dalla banca. Riteniamo che l'impegno di un gruppo bancario come l'Ubi sia anche quello di garantire condizioni nel capitolato d' appalto che permettano qualità nel servizio con una frequenza nelle pulizie al pari dell'appalto antecedente".
Già con il cambio appalto dello scorso anno e con la chiusura di alcune filiali, continua la nota, "abbiamo assistito a riduzione orarie e, oggi, stiamo verificando che l'operazione di recupero di un importante gruppo bancario sta avendo ripercussioni fortemente negative sulle condizioni delle lavoratrici in appalto. Per queste ragioni, nell'incontro con la ditta subentrante Costanter Spa, Divisione Puliniva, abbiamo chiesto prima della firma di qualsiasi accordo le condizioni proposte per ciascuna lavoratrice nelle filiali dove abbiamo già constatato sono state proposte riduzioni nelle frequenze e nel monte orario settimanale".
Per questo motivo "chiediamo a tutti i soggetti coinvolti di mantenere almeno le condizioni di appalto precedente allo scopo di poter ridurre il disagio socio/occupazionale dei lavoratori in essere, fortemente compromesso anche dal sisma che ha colpito l'entroterra marchigiano", conclude il comunicato.