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È stata approvata dall’attivo dei delegati e delle delegate della Filcams Cgil la piattaforma rivendicativa per il rinnovo del contratto nazionale del Turismo in scadenza il prossimo 31 dicembre 2012. Più di 800 assemblee, circa 18mila votanti ed una percentuale di favorevoli superiore al 96%, hanno portato all’approvazione del testo.
“La stagione contrattuale che oggi si inaugura sarà complessa e priva di termini di raffronto” afferma Cristian Sesena segretario nazionale della Filcams Cgil responsabile del settore. Industria ricettiva, ristorazione collettiva, concessioni autostradali e stabilimenti balneari, il settore turistico è caratterizzato da una forte stagionalità, la concentrazione cioè dell’attività turistica solo in alcuni periodi dell’anno, con un picco dei lavoratori che oscillano da un milione a circa 700mila a seconda del periodo, alta presenza femminile (57%) e giovani.
La crisi economica degli ultimi anni e la stagione estiva 2012, che ha fatto registrare un significativo calo del consumo turistico, fanno si che la trattativa per il rinnovo del contratto nazionale del Turismo si apra in un contesto difficile. “La Filcams intende stare in campo e giocare fino in fondo la partita, nella difesa ostinata di alcuni punti fermi quali l’occupazione, la sua salvaguardia e il suo accrescimento”.
Al centro della proposta infatti, il lavoro, sul quale non si devono scaricare azioni di contenimento di costo, ma investimenti mirati e strategici, a medio e lungo termine. Dal mantenimento dell’unicità contrattuale dell’azienda anche in caso di esternalizzazioni, alla protezione dei livelli occupazionali, garantendo la continuità occupazionale dei lavoratori nei cambi di appalto, nelle concessioni e nei passaggi di locali in affitto; incentivando le stabilizzazione dei rapporti di lavoro e contrastando le terziarizzazione, il lavoro sommerso e l’uso improprio della flessibilità (contratto a chiamata).
La Filcams chiede inoltre una attenzione maggiore e più lungimirante al settore, molto importante per l’economia italiana, che ha bisogno dell’impegno di tutte le forze coinvolte per avviare una sua ripresa. Il sindacato propone la costituzione di un tavolo permanente sulla Governance del settore turistico, per dar voce alle esigenze degli addetti e mettere il lavoro al centro delle politiche di settore; un Osservatorio del lavoro nel Turismo in grado di raccogliere e distribuire informazioni sull’andamento del settore e la costituzione di Tavolo di Concertazione per avviare un confronto sulla stagionalità.
Allo stesso tempo, si vuole proporre l’inserimento di elementi qualificanti e di attenzione verso i lavoratori nel rispetto della conciliazione dei tempi di vita e di lavoro: permessi per le lavoratrici e i lavoratori nel periodo di ingresso in famiglia di minori in affidamento o in caso di ricongiungimento famigliare di figli minori; di permessi per lavoratori stranieri in caso di rinnovo permesso di soggiorno; aspettativa non retribuita fino a guarigione clinica intervenuta anche per patologie gravi non oncologiche e non croniche.
Per recuperare il potere di acquisto e incentivare la propensione al consumo delle lavoratrici e dei lavoratori del settore, la sigla sindacale chiede un incremento della retribuzione di riferimento (livello 4 e C2) pari a 130 euro nel triennio: “una richiesta politica” conclude Sesena “che tenta di fornire una risposta adeguata alla precarietà salariale di più di un milione di lavoratori e di circa 300mila lavoratori stagionali che la crisi ha acuito in modo impressionante”.