"La sentenza di appello per la tragedia della Truck center di Molfetta in cui persero la vita cinque persone lascia quell’evento senza colpevoli. Col rispetto che si deve agli organi di giustizia e in attesa di leggere le motivazioni, restiamo spiazzati circa l’accertamento delle responsabilità. La sicurezza del lavoro e dei lavoratori è in capo alle aziende e se le persone processate risultano innocenti, questo non può significare che quell’incidente è da addebitare al fato". Così Pino Gesmundo, segretario generale Cgil Puglia.
"Va affermato un principio di responsabilità e soprattutto va data una risposta alle famiglie dei lavoratori deceduti, che reclamano giustizia e verità. Troppi gli incidenti sul lavoro anche in questa regione che avvengono per una sottovalutazione dei rischi e il mancato rispetto delle procedure di sicurezza, con lavoratori spesso impossibilitati dal denunciare tali condizioni per la precarietà del loro rapporto di lavoro e il silente ricatto occupazionale che ne deriva", prosegue il sindacalista.
"Nel 2016 in Puglia si sono registrati circa 30.000 infortuni sul lavoro e 60 incidenti mortali. Dati impressionanti. Serve allora più formazione delle maestranze, servono investimenti sulla sicurezza da parte delle imprese, servono maggiori controlli. Siamo vicine alle famiglie che gridano oggi il loro dolore rinnovato e chiedono giustizia, anche al fine di evitare che tragedie come quella di Molfetta possano ripetersi", conclude il dirigente sindacale.