“Sè fatto un gran parlare in queste settimane del nuovo fondo territoriale di sanità integrativa Sanifonds Trentino. Non è un male, anzi è segno di una comunità interessata a partecipare e dire la propria su questioni che la riguardano da vicino”. Franco Ianeselli segretario generale della Cgil del Trentino, con un articolo pubblicato sul quotidiano Adige, racconta di quella che considera una grande conquista per i lavoratori. “Meno mi hanno convinto le critiche pretestuose che stanno creando confusione, quasi a voler affossare l'intero progetto, scrive ancora il sindacalista. E anche la surreale perdurante incertezza sul sostegno della Regione a Sanifonds tramite Pensplan non ha fatto bene, contribuendo ad accumulare ritardi. Sanifonds è un'opportunità per le lavoratrici e i lavoratori: sono loro gli unici che ci guadagnano ed è questa la ragione per cui il sindacato ha dato il proprio contributo affinché il fondo fosse creato. E adesso non intendiamo indietreggiare: Sanifonds deve essere operativo nel più breve tempo possibile. Non si sta discutendo di un qualunque fondo sanitario integrativo. Dietro questo strumento c'è una visione innovativa di welfare territoriale che punta a soddisfare, attraverso risorse recuperate con la contrattazione collettiva, nuovi bisogni della nostra comunità. Responsabilmente. Ha un nomenclatore di prestazioni che interviene nei settori in cui la sanità pubblica è in difficoltà. Non è un caso se si è scelto di dare ampio spazio alle spese per la non autosufficienza e le spese odontoiatriche, i due terzi delle risorse, a cui si aggiungono rimborsi per alcune visite specialistiche e ticket”.
“Non avremmo mai sostenuto - come qualcuno vorrebbe far credere - uno fondo in conflitto con il sistema sanitario pubblico, semmai abbiamo l'ambizione d integrarlo laddove è carente o presenta criticità, precisa Ianeselli. Sanifonds offrirà nella fase iniziale una copertura sanitaria integrativa ai lavoratori del comparto pubblico provinciale che oggi sono tra le poche categorie che non possono contare su uno strumento di questo tipo. La "territorialità" del fondo permette di aprire il fondo anche alla partecipazione dei lavoratori del settore privato che in buona parte oggi aderiscono a fondi sanitari nazionali. Risorse locali, dunque, gestite e reinvestite sulla comunità. Sul welfare territoriale il sindacato trentino vuole continuare ad essere attore di questa partita, scrive ancora il sindacalista. Con l'avvio operativo del fondo si potrebbe pensare alla creazione di un organismo decisionale più snello.
“Non va mai perso di vista che l'obiettivo di Sanifonds è quello di sostenere il lavoratore di fronte ad accadimenti gravi che coinvolgono la sua salute, non di erogare piccoli rimborsi per tutti. Credo che valga la pena percorrere con convinzione questa strada. Non possiamo permettere che le risorse si disperdano in mille rivoli poco significativi. Un'ulteriore scommessa sarà quella di estendere la copertura anche nei periodi di discontinuità lavorativa: il fondo deve sostenere anche il lavoratore che è rimasto per un determinato periodo senza lavoro. Cosi come, per quanto riguarda l'assicurazione contro la non autosufficienza, questa dovrà coprire anche il periodo successivo al pensionamento dell'iscritto. Un ultimo importante punto fermo è la massima trasparenza della gestione. Sono convinto che proprio il radicamento territoriale del fondo dentro una comunità attenta ed esigente quale è il Trentino potrà contribuire a realizzare anche questa necessità”.