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194, 180, 833: tre numeri che hanno cambiato la storia del Paese. La legge sulla tutela sociale della maternità e sull'interruzione volontaria di gravidanza, la legge Basaglia, che portò al superamento dei manicomi, e la legge di istituzione del Servizio sanitario nazionale. "Possiamo dire che tutte e tre sono una forma concreta di applicazione della nostra Costituzione, insieme allo Statuto dei lavoratori. Diritti del lavoro e diritti sociali, in una circolarità dei diritti, come amavamo definirla allora, che dava forma al diritto di cittadinanza nel suo complesso". Lo ha detto il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, intervenendo al convegno “Dei diritti e delle libertà. A 40 anni dall’approvazione della legge 194, della 180, della 833”, che è stata anche l’occasione per brindare al decimo compleanno di RadioArticolo1.
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"Oggi viviamo una stagione in cui ritornano slogan e campagne che fanno orrore - ha proseguito Camusso - spinte anti-liberali, l'idea di fondo di voler impedire agli altri di scegliere liberamente. Ma la Costituzione - ha detto ancora la leader Cgil - garantisce diritti e regole per permettere alle persone di vivere liberamente, non impone stili o modelli di vita. Credo che questo sia il nodo che abbiamo davanti oggi".
"E allora - ha concluso Camusso - nel festeggiare queste tre importantissime leggi dobbiamo però avere la lucidità di vederne e riconoscerne le ferite. Le ferite che abbiamo nel nostro servizio sanitario, quelle alla legge Basaglia, l'obiezione di coscienza dilagante che mette in pericolo i diritti delle donne. Ferite che vanno curate ricostruendo la cultura della partecipazione che ha reso possibili quelle conquiste e l'idea di presa in carico delle persone, mettendole prima degli interessi del capitale e dei profitti".