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Un operatore ecologico di 56 anni è morto oggi (lunedì 16 luglio) travolto da un camion compattatore dei rifiuti. L'incidente è avvenuto a Conversano (Bari), intorno alle 7 del mattino. La vittima è Michele Lorusso, dipendente della Ecologia Falzarano (azienda che si occupa della raccolta dei rifiuti urbani nel Comune barese), lascia moglie e due figli. Secondo la prima ricostruzione, la vittima, che stava lavorando da solo, ha probabilmente tentato di rimediare a un guasto dell'automezzo (un Iveco Daily 35C18), rimasto fermo per strada. L'uomo avrebbe cercato di risolvere il problema e si trovava sotto l'automezzo che, forse per la rottura dei freni o per l'improvviso avviamento del motore, si è mosso e lo ha travolto, uccidendolo sul colpo.
“L’incidente di Conversano è purtroppo l’ennesima prova della diffusa assenza di attenzione sulle misure di sicurezza nel nostro paese", commenta Federico Bozzanca, segretario degli Enti locali della Fp Cgil nazionale: "Il settore dell’igiene ambientale in questi anni ha visto crescere il numero di incidenti sul lavoro e di malattie professionali. Questo richiede una politica differente, che faccia della salute una priorità per tutto il sistema, e un impegno radicale e costante di tutto il mondo sindacale”.
“Non possiamo dimenticare che le organizzazioni sindacali hanno più volte denunciato all’azienda Ecologia Falzarano carenze sul piano della sicurezza, proclamando, su questi e altri temi, anche una giornata di sciopero”, commenta la Fp Cgil Puglia: “Di fronte a questa ennesima tragedia vogliamo ricordare le battaglie sindacali che si stanno conducendo contro l’impiego del mono-operatore, anche tenuto conto dell’art. 157 del nuovo Codice della strada (su arresto, fermata e sosta del veicolo). Michele Lorusso molto probabilmente sarebbe ancora in vita se non fosse stato da solo in servizio”.
La sicurezza sul lavoro rappresenta sempre più “un’emergenza nazionale che richiede interventi adeguati perché si affermi concretamente la cultura della sicurezza. Le risorse economiche da impiegare a tale scopo rappresentano un investimento e non un costo sul quale operare dei risparmi. La formazione/informazione prevista dal decreto legislativo 81/2008 non può essere più ignorata con disinvoltura, visti gli obblighi in capo ai datori di lavoro”. Per la Fp Cgil Puglia, dunque, occorrono “maggiori controlli sull’applicazione delle norme vigenti e un ruolo attivo da parte delle istituzioni, nessuna esclusa, ciascuna per quanto di propria competenza.
Dolore e cordoglio esprime anche la Cgil di Bari. “È l'epilogo di una contrazione sul costo del lavoro, a partire dalla sicurezza, rispetto alla quale mancano i controlli sia da parte della stazione appaltante sia da parte degli organi preposti alla sorveglianza”, commenta Gigia Bucci, segretario generale della Camera del lavoro: “Da tempo chiediamo l'effettività di una discussione di merito nei comitati provinciali messi in piedi per affrontare il tema della sicurezza nei luoghi di lavoro”. Domenico Ficco, segretario generale della Fp Cgil barese, rimarca che, “nonostante i dati statici dimostrino un trend positivo rispetto agli incidenti mortali sul lavoro, la realtà ci mette davanti ancora una volta a un tragico evento. Molto spesso questo settore pone noi e le istituzioni dinanzi a problematiche come quella del mancato pagamento delle retribuzioni. Motivo per cui, quando proviamo a rappresentare problemi come quello della sicurezza sul lavoro, gli stessi amministratori delle comunità locali tendono a derubricare la vicenda a una mancanza di volontà al lavoro. Continueremo nel nostro operato di denuncia e protesta chiamando sempre in causa il ruolo di vigilanza e controllo delle istituzioni”.