“Ma come è pensabile che a fronte di investimenti paventati di 12 miliardi di euro, per intercettare le esigenze di ampliamento della recettività dell’aeroporto di Fiumicino ancora siamo costretti a parlare di aziende che giocano la loro competitività sulla compressione del mercato del lavoro?” Se lo chiedono in un comunicato Roberto Giordano, segretario della Cgil di Roma e del Lazio, e Valentina Italiano, segretaria generale Filcams Roma centro-ovest-litoranea.
“Siamo sempre nello scenario di Aeroporti di Roma – prosegue il comunicato –, la stessa società che pochi giorni orsono ha definito una cessione di rami di azienda applicando il contratto del trasporto aereo con una decurtazione della paga base del 16 per cento e siglando un accordo separato senza la Filt Cgil. Questa volta è il turno di Travelex Italia ltd, società impegnata nel cambio valuta presso gli aeroporti di Fiumicino e Campino, che avvia la procedura per il licenziamento di 47 lavoratori”.
“Come al solito – conclude il comunicato –, manca la volontà di attivare la clausola sociale ovvero quel meccanismo che consente ai lavoratori di seguire il lavoro. Difatti il cambio valuta sarà svolto da un’altra società che, tuttavia, non ha l’obbligo di assumere i dipendenti licenziati. Stiamo dicendo che si licenzia non perché manca il lavoro, ma perché non si riesce a stabilire una regola di civiltà. Chiediamo alla Regione Lazio, al Comune di Fiumicino, all’Enac, ad Adr, di attivarsi affinché non si assista all’ennesimo licenziamento annunciato”.
Travelex Italia, a rischio 47 posti di lavoro
I sindacati dicono no ai licenziamenti
26 aprile 2012 • 00:00