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Firmato il Protocollo regionale sulla salute e la sicurezza nei porti toscani. “Il protocollo rappresenta un risultato importante, fortemente voluto dalla Cgil e dalla Filt" dichiara Monica Pagni della segreteria di Cgil Toscana. "Un risultato non scontato, se solo consideriamo che dalla scadenza del primo accordo, nel giugno 2012, sono occorsi ben tre anni per il suo rinnovo". Il fulcro dell’accordo, spiega l'esponente sindacale, sta nel "perseguire l’obiettivo di elevare in modo strutturale e permanente i livelli di sicurezza nelle attività portuali. Obiettivo che si realizza, in primo luogo, con la riaffermazione del ruolo degli Rls di sito e della loro agibilità. Da sottolineare, inoltre, l’impegno delle istituzioni a realizzare azioni organiche e congiunte di prevenzione, ma anche delle imprese, che della stessa prevenzione devono essere soggetti attivi. Sulla sicurezza, ora ci aspettiamo lo stesso impegno da parte delle istituzioni anche negli altri settori”.
Per Riccardo Barontini della Filt Cgil Toscana “siamo finalmente giunti al rinnovo del Protocollo alla salute e sicurezza dei tre porti toscani di Livorno, Marina di Carrara e Piombino, ponendo fine a un lungo percorso durato circa tre anni nel quale, come organizzazioni sindacali di categoria Filt e confederale Cgil, abbiamo profuso tantissime energie anche nel contrastare alcune filosofie per noi incomprensibili". La materia della sicurezza sui luoghi di lavoro, afferma Barontini, non può essere considerata "un optional alle pratiche del lavoro, e là dove questa cultura non viene assimilata o introdotta non potrà mai esserci qualità d'impresa e/o crescita professionale. La nostra Regione deve tenerne conto: tanti sono stati gli anni nei quali ci siamo confrontati per il rinnovo del protocollo dei porti, troppi sono i rinvii sull'affrontare l'argomento negli altri settori dove manca uno strumento del genere e sui quali bisogna intervenire velocemente. Non risolveremo completamente il problema? Forse, ma avremo comunque fatto ciò che ci impone l'etica di un paese civile”.