"Il 12,5% delle famiglie della nostra regione sono in condizione di povertà – dichiara Daniela Cappelli, segretaria generale dello Spi Cgil Toscana –: deprivate è il termine tecnico, fra queste, c'è chi non riesce a riscaldare adeguatamente la propria abitazione, chi non ce la fa a pagare regolarmente le bollette, e anche chi non può permettersi un pasto adeguato almeno ogni due giorni. Ce lo dice il rapporto 'Noi Italia' dell'Istat, presentato oggi. In queste condizioni ci sono non poche famiglie di pensionati al minimo. Il 12,5% toscano non è un dato drammatico, soprattutto se paragonato a quello di altre regioni; ben il 40% delle famiglie che risiedono al Sud sono in queste condizioni, ma la cosa non ci mette per niente tranquilli. Troppo poco si fa, a livello di Governo, per far fronte a questa situazione".
"Lo Spi Toscana e tutta la Cgil – continua la dirigente sindacale – cercano d'intervenire con la contrattazione sociale per aiutare gli strati più deboli della popolazione nell'accesso ai servizi. Significativo è il numero degli accordi già stipulati con gli enti territoriali, moltissimi i tavoli aperti. Colgo l'occasione della presentazione del rapporto, per rivolgere un appello pressante alla politica e alle istutuzioni della nostra regione affinchè si affronti in maniera adeguata il disagio sociale che continua a crescere, anche in Toscana”.
Toscana, rapporto Istat: cresce disagio sociale
Cappelli (Spi Cgil): "È necessario farvi fronte in maniera adeguata"
20 febbraio 2015 • 00:00