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Stato di agitazione in tutte le province della Toscana e presidio il 6 e 7 ottobre davanti al Consiglio Regionale, in via Cavour a Firenze, per protestare contro “lo scaricabarile in atto tra Regione e province sul destino dei 200 lavoratori della polizia provinciale in servizio in Toscana”. Lo ha deciso l’assemblea dei lavoratori, riuniti venerdì a Firenze per iniziativa di Cgil, Cisl e Uil del settore pubblico. Il presidio si svolgerà il 6 ottobre dalle ore 14 alle 17 e il 7 ottobre dalle 9 alle 11,30.
Nella provincia di Siena sono 28 i lavoratori interessati.“Nel trasferimento delle funzioni dalle Province alla Regione - denuncia Simone Pizzichi della FP CGIL di Siena - si rischia di guardare solo a logiche ragionieristiche sul costo del personale, dimenticando del tutto i servizi alla collettività e la delicatezza delle funzioni svolte e spazzando via un patrimonio di competenze e operatività importanti. Basti pensare alla tutela e al controllo ambientale e sui rifiuti, agli interventi sanzionatori e di vigilanza sulle strade provinciali, a tutta l’attività di protezione e intervento in materia di caccia e pesca”.
“I lavoratori - spiegano i sindacati - manifestano preoccupazione non solo per il loro posto di lavoro e la salvaguardia delle loro competenze, ma anche per i danni che si genereranno alle comunità locali, riducendo o lasciando alla deriva servizi importanti. In particolare l’assemblea ha chiesto alla Regione di pronunciarsi sul comma 3 dell’art. 5 della Legge 125/2015, riallocando funzioni di Polizia Amministrativa sulle materie oggetto di riordino”.
“Su questo abbiamo chiesto alla Regione e all’Upi - sottolineano Fp Cgil, Fp Cisl e Fpl Uil - di trovare soluzioni responsabili che mantengano l’operatività del corpo di polizia, ma ad oggi assistiamo solo ad un rimpallo che oggettivamente sconcerta: la Regione deve fare chiarezza sui fabbisogni degli agenti per gestire le funzioni che ha ripreso, mentre tutte le Province devono garantire, in attesa della riforma costituzionale, quella parte di servizi rimasta di loro competenza. Il gioco a cui si assiste è quello di alzare le braccia e dire che la maggioranza del personale può e deve transitare nella polizia municipale, dove però il coordinamento di queste funzioni è assente e gli agenti non potranno garantire il servizio alla collettività”.
“Il tempo è scaduto - conclude il Segretario della Fp Cgil di Siena - e con questa mobilitazione della Polizia Provinciale vogliamo che la Giunta e il Consiglio Regionale aprano una riflessione veloce che supporti la Presidenza della Regione per valutare risposte adeguate nell’interesse dei servizi ai cittadini e a tutela della professionalità dei lavoratori che li prestano”.