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Dal mese di agosto va avanti il presidio permanente dei lavoratori Tmm di Pontedera a seguito della chiusura aziendale. Ma alcuni giorni fa a 26 lavoratori ed al segretario della Fiom Cgil di Pisa è arrivato un atto di citazione dal Tribunale di Pisa depositato dai legali del liquidatore della società TMM con richiesta di risarcimento danni per un ammontare di circa un milione di euro, per aver impedito, a loro avviso, il libero accesso allo stabilimento.
"Un fatto gravissimo, inaudito - è il commento della Fiom Cgil Toscana - La Tmm ha chiuso ed abbandonato tutti i lavoratori e adesso cerca anche di far pagare il conto del loro fallimento gestionale agli ex dipendenti che lottano per provare a costruirsi un futuro lavorativo.
I lavoratori Tmm non hanno mai impedito a nessuno di entrare o uscire dallo stabilimento, né ci sono mai stati sconfinamenti fisici, tant’è che sono state sempre presenti le forze dell’ordine a garanzia di tutti".
Il liquidatore - ricostruisce la Fiom - dapprima aveva attuato un comportamento discriminatorio, retribuendo solo i lavoratori che non partecipavano al presidio, cosa illegale ed a cui poi ha fatto fronte, ed adesso è andato oltre, chiedendo anche lo sgombero del presidio come se fosse all’interno del terreno aziendale.
"Attacchi di questa natura e intimidazioni verso lavoratori licenziati, nonché la richiesta i risarcimento danni, segna un comportamento spudorato di chi lo ha messo in atto e una condizione di regressione profonda a cui è sottoposto chi lavora, un mondo capovolto, non degno di una società civile fondata sul lavoro - afferma Massimo Braccini, segretario generale Fiom Toscana - Alla gravità della chiusura i lavoratori Tmm hanno reagito con la democrazia, portando avanti una lotta a testa alta, non rassegnandosi alla mortificazione delle perdita del posto di lavoro".
"Risponderemo a questo grave attacco ai lavoratori Tmm in ogni sede Istituzionale, sindacale e legale - conclude Braccini - Daremo piena assistenza legale e se vi sono gli estremi procederemo con contro denunce, querele e richieste di risarcimento per i danni causati ai lavoratori. Noi proseguiremo a batterci al loro fianco fino in fondo e continuiamo a lavorare per costruire una nuova condizione lavorativa".
A stretto giro è arrivata anche la solidarietà di tutta la Cgil Toscana, per un atto che - scrive il sindacato - "non ha precedenti". "Per la Cgil Toscana - si legge in una nota - ora più che mai serve l'unità di tutto il Sindacato per tenere testa a questo irriflessivo atto che si auspica venga immediatamente ritirato". La Cgil Toscana seguirà da vicino la vertenza, rimanendo a stretto contatto con il segretario della Fiom Toscana e con il Presidente della Regione, Enrico Rossi, a cui va tutta la stima per l'autodenuncia. La Cgil Toscana auspica che tutti i soggetti istituzionali e politici prendano analoghe iniziative per sostenere le lavoratrici ed i lavoratori e riportare il confronto sul terreno sindacale.