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La notizia era nell'aria da stamattina, ma adesso c'è l'ufficialità. La multinazionale finlandese Outokumpu, che ha in mano il destino delle acciaierie di Terni (3000 dipendenti diretti, più almeno 1000 nell'indotto) fa marcia indietro sull'ipotesi, giudicata nefasta a Terni e non solo, del cosiddetto “spezzatino”, ovvero dello spacchettamento del sito ternano con lo spostamento dei reparti più pregiati in altre zone di Europa e la vendita del resto del sito, che avrebbe però perso gran parte del suo potenziale in termini di qualità e competitività.
Il ministero dello Sviluppo Economico, dopo l'incontro di ieri tra il ministro Passera e Ceo di Outokumpu Mika Seitovirta, ha infatti comunicato che la multinazionale è ora “disponibile ad accogliere la proposta di includere nella vendita anche l'unità Tubificio e la linea di produzione BA2, se ciò si dimostrerà necessario per trovare il miglior nuovo azionista per la società”.
Sempre nella nota del Mise si legge che “il Governo nel corso dell'incontro ha rimarcato la richiesta di mantenere l'integrità di tutte le attività attualmente svolte a Terni, anche nella prospettiva di una eventuale cessione. I rappresentanti della società finlandese si sono detti disponibili in tal senso”.
Anche l'azienda finlandese in una nota conferma che nella riunione con il Governo, “entrambe le parti hanno convenuto sull'importanza di trovare il migliore proprietario possibile per le attività di Terni. Le parti - si legge nel comunicato - hanno inoltre concordato che lo stabilimento integrato di Terni in combinazione con le attività commerciali nei principali Paesi europei, tra cui la Germania, il più grande mercato dell'acciaio inossidabile in Europa, creeranno un player sostenibile e competitivo sul mercato europeo dell'acciaio inossidabile”. Outokumpu ha, infatti, preso l'ulteriore impegno ad integrare gli impianti di Terni con le tre strutture commerciali in Germania, Francia, e Regno Unito.
Mika Seitovirta, Ceo di Outokumpu, si è detto “contento” di aver “avuto la possibilità di incontrare gli stakeholder italiani per discutere della cessione di Terni. Ci siamo impegnati a lavorare con il Governo italiano in buona cooperazione per trovare la migliore soluzione possibile”, ha osservato. “Successivamente alle decisioni finali della Commissione europea entro il 16 novembre 2012”, ricorda la nota, “Outokumpu avvierà il processo di cessione delle attività di Terni. L'impegno correttivo sottoposto da Outokumpu alla Commissione europea esclude il Tubificio a Terni, nonché una linea di produzione BA nello stabilimento di Terni. In conformità con i colloqui con il Governo italiano”, conclude la società finlnadese, “Outokumpu è disposto a prendere in considerazione un'inclusione di questi due elementi nella cessione delle operazioni di Terni, se questo è necessario per completare la cessione”.
La Cgil dell'Umbria, insieme alla Camera del Lavoro di Terni e alla Fiom Cgil di Terni, giudicano “importanti” le dichiarazioni rilasciate dal Ceo di Outokumpo, Mika Seitovirta, dopo l'incontro avuto ieri con le istituzioni locali umbre, con i sindacati e con il Governo italiano. Lo si legge in una nota del sindacato umbro firmata dai tre segretari generali Mario Bravi, Attilio Romanelli e Claudio Cipolla: “Riteniamo importanti le dichiarazioni rilasciate oggi, a mezzo di una nota stampa, dal Ceo di Outokumpu, Mika Seitovirta, dopo gli incontri di ieri con le istituzioni locali umbre, i sindacati e il governo italiano. Come Cgil e come Fiom abbiamo sin dal primo momento sottolineato come punti fermi e indiscutibili la strategicità del sito Tk-Ast di Terni, la difesa dell'unitarietà delle produzioni e, come conseguenza, dell'assoluta qualità dei prodotti lavorati in Umbria. Per questo motivo, accogliamo con soddisfazione il cambio di rotta della multinazionale, sia per quanto riguarda l'annuncio dell'integrazione delle acciaierie ternane con le tre strutture commerciali europee, sia, soprattutto, per quanto riguarda la disponibilità a procedere ad un'eventuale cessione, senza intaccare l'unitarietà del sito”.
"Vediamo nelle parole di Seitovirta - si legge ancora nel comunicato del sindacato umbro - un importante quanto dovuto riconoscimento del valore del polo siderurgico di Terni, che, ricordiamo, rappresenta un'eccellenza non solo a livello italiano, ma anche europeo. Evidentemente, la mobilitazione dei lavoratori e l'impegno delle organizzazioni sindacali territoriali e nazionali, hanno determinato questo rilevante cambio di impostazione. Naturalmente - conclude la nota - continueremo a vigilare affinché stavolta le promesse siano mantenute e il futuro produttivo di Ast non sia mai più messo in discussione".