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Non bastavano le manganellate. Ieri sera, 29 ottobre, dopo il rientro a Terni dei lavoratori di Ast e delle ditte terze, che hanno vissuto una giornata drammatica con le cariche della polizia che hanno causato il ferimento di diversi lavoratori e dirigenti sindacali, è arrivata un’altra mazzata: da subito 200 lavoratori sui 330 della Ilserv, azienda partecipata al 30% anche da Thyssen, che svolge funzioni essenziali all’interno delle acciaierie ternane (tra le quali la gestione del parco rottami), sono fuori, in cassa integrazione.
Un colpo durissimo che fa ulteriormente precipitare la situazione a Terni, visto che al nuovo dramma di altre 200 famiglie, si sommano le inevitabili conseguenze sull’intero funzionamento di Tk-Ast, che senza Ilserv semplicemente non può andare avanti. Tra l’altro, questa nuova massiccia espulsione di personale è diretta conseguenza delle azioni messe in campo dall’amministratore delegato di Tk-Ast, Lucia Morselli, che nelle scorse settimane ha imposto un taglio del 20% dei costi su tutti gli appalti in essere, tra cui quello di Ilserv. Taglio insostenibile per le aziende dell’indotto dell’acciaio (come spiega anche questo lavoratore della ditta edile Pallotta).
“Se oggi interrompessimo lo sciopero in Ast – afferma Andrea Corpetti, della Fiom Cgil di Terni – dimostreremmo che le acciaierie, dopo questa espulsione massiccia di personale della Ilserv, non possono più funzionare. Non sappiamo se sia un nuovo tentativo di Morselli di mettere lavoratori contro altri lavoratori, ma questo sarà comunque impossibile. Già ieri, appresa la notizia del taglio dei 200 lavoratori, gli operai di Ast rientrati da Roma ancora doloranti per le manganellate, hanno raggiunto i lavoratori Ilserv e insieme hanno occupato la Confindustria per alcune ore”.
“Arriveremo alla fine a un migliaio di esuberi complessivi come sosteniamo da mesi – afferma Attilio Romanelli, segretario generale della Cgil di Terni – e c’è anche da constatare che ogni qual volta si tenta di riaprire un ragionamento per garantire un futuro al nostro territorio, la dirigenza di Tk-Ast, direttamente o indirettamente, colpisce con nuove provocazioni e atti unilaterali”. (fr)