Sono arrivati al casello dell'autostrada A1 di Orte i lavoratori della Tk-Ast per la manifestazione contro il piano finanziario presentato il 17 luglio scorso dalla ThyssenKrupp che prevederebbe pesanti tagli alla produzione delle acciaierie umbre. La proteste avviene nel quadro di uno sciopero di 3 ore (dalle 10 alle 13) proclamato dalle segreterie provinciali di Fiom Cgil, Fim Cisl, Uilm, Fismic e Ugl.

I sindacati hanno annunciato "una manifestazione che dara' visibilita' alla vertenza" considerando "inaccettabili gli atteggiamenti aziendali che in modo unilaterale e provocatorio stanno cancellando la storia delle relazioni industriali e sindacali di questo territorio evidenziando un profilo di arroganza e di non rispetto dei lavoratori ternani". I lavoratori chiedono, quindi: lo stop immediato del piano finanziario ThyssenKrupp; la riconvocazione del governo ai massimi livelli per ridefinire un nuovo piano industriale basato su elementi condivisi; l'impegno concreto e incisivo del governo italiano con confronti della multinazionale e della Commissione europea per non indebolire le produzioni ternane; di evitare ridimensionamenti produttivi e perdite occupazionali che diventerebbero per la comunita' di Terni un dramma sociale; alla Commissione europea si chiede coerenza rispetto ai vincoli posti in questi anni per salvaguardare la strategicita' del sito ternano.

Cercano di farsi sentire con ogni mezzo gli operai delle acciaierie Ast di Terni, per contrastare il piano della ThyssenKrupp che sostanzialmente rappresenta - dicono i sindacati - un preludio alla chiusura della più importante fabbrica dell'Umbria. E allora se lunedì i lavoratori avevano bloccato la superstrada, questa volta hanno deciso di alzare il tiro e di puntare dritti all'autostrada del Sole. Qualche minuto di tensione al casello di Orte con le forze dell'ordine, dopo l'arrivo di 12 pullman di operai partiti dalle acciaierie di viale Brin. Ma nessun tipo di incidente: i lavoratori, circa un migliaio, hanno invaso la carreggiata della A1 bloccando il traffico per circa mezzora. "Vogliamo dare la giusta risonanza a una vertenza che ha una rilevanza strategica per l'Italia", questo in sintesi il pensiero espresso dai sindacati, confederali e di categoria, che hanno manifestato accanto agli operai. Destinatario del messaggio, oltre alla multinazionale, è il governo Renzi, chiamato a difendere in sede euorpea un pezzo fondamentale del sistema manifatturiero del paese, la produzione di acciai speciali.