"Il confronto che si è svolto il 10 dicembre con l’Ad della Tk-Ast di Terni ha messo in evidenza questioni importanti per il futuro del sito siderurgico ternano. L’Ad ha infatti affermato che si è conclusa la fase di ristrutturazione aziendale e che la vendita di Ast Terni non rientra, ad oggi, nei piani strategici di ThyssenKrupp. A questo vanno aggiunti i dati consuntivi di bilancio e di andamento produttivo, che testimoniano una inversione rispetto a quanto determinatosi negli anni precedenti, con l’obiettivo di lavorare per continuare ad ottimizzare gli aspetti economici e produttivi". E' quanto riportato in un comunicato stampa congiunto Fiom Cgil nazionale e di Terni.
"A sostegno di quanto sopra detto – continua la nota–, sono stati resi espliciti i significativi investimenti già deliberati, tesi a potenziare le capacita produttive dell’area a freddo e a migliorare gli aspetti qualitativi dell’insieme dei prodotti. Acquisiti i dati resi espliciti in questi giorni, abbiamo però inteso ribadire e confermare quanto più volte sollecitato ed evidenziato in questi mesi come organizzazione sindacale negli incontri ed appuntamenti svolti. In particolare, la necessità di approfondire e sostanziare le “missioni industriali” delle business-unit, che rappresentano asset strategici nell’economia e nelle articolazioni produttive dello stabilimento, che per noi continuano ad essere non alienabili".
"Abbiamo inoltre rimarcato l’assoluta necessità, per tutti noi, di intraprendere, attraverso un nuovo e diverso sistema di relazioni, un confronto serio rispetto alla gestione ed organizzazione interna dello stabilimento, finalizzato da un lato a monitorare quanto affermato e dall’altro a rendere efficiente ed efficace il funzionamento dell’intero ciclo produttivo. Quanto con sacrificio e impegno responsabile svolto dai lavoratori - in questo anno difficile, investendo sul proprio futuro e sul futuro della fabbrica, scegliendo di rimanere nel processo produttivo - non solo va apprezzato da parte dell’azienda, ma merita di essere riconosciuto attraverso una organizzazione trasparente, nella quale siano chiare funzioni, ruoli, responsabilità carichi e orari di lavoro e relativi riconoscimenti professionali".
"A questo va aggiunto un ragionamento più generale e complessivo – aggiunge il sindacato –, che deve affrontare le questioni di interesse non solo aziendale, ma anche territoriale, come ambiente, salute, sicurezza eun nuovo rapporto tra scuola e impresa, con l’obiettivo di ricostruire anche in questo territorio una cultura della formazione tecnica e professionale, indispensabile per il sistema manifatturiero. Tenuto conto dell’importanza di Ast e delle sue produzioni per Terni e per il paese, auspichiamo un cambio di passo che affronti, come è stato nella storia delle relazioni ternane, temi generali come quelli della qualità del lavoro, a partire degli appalti, con l’obiettivo di rendere trasparenti aspetti economici e contrattuali dei lavoratori delle ditte terze. Inoltre, per le stesse ragioni, crediamo che la siderurgia non vada esclusa dai ragionamenti che si stanno svolgendo sul territorio rispetto al modello manifatturiero. ThyssenKrupp – conclude la nota – a nostro avviso, deve valutare positivamente l’opportunità, da noi sostenuta, di formalizzare il coinvolgimento e quindi la partecipazione attiva dei lavoratori ai processi di discussione e costruzione degli obiettivi industriali.