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"Profonda insoddisfazione" per l'esito dell'incontro al Mise, tra Governo, azienda e sindacati, e altre otto ore di sciopero in vista: è questo lo stato dell'arte della vertenza Tirreno Power. I sindacati Filctem Cgil, Flaei Cisl e Uiltec Uil in una nota riferiscono gli esiti del confronto con Governo (c'erano il viceministro Bellanova e il responsabile delle Aree di crisi Castano), e il direttore generale di Tirreno Power. "Ad inizio incontro l’Azienda è stata invitata a fare il punto della situazione venutasi a determinare dopo la rinuncia all'investimento sul sito di Vado Ligure e ad illustrare soluzioni alternative utili al reimpiego del Personale ora eccedente - spiegano i sindacati - purtroppo, si è palesata tutta l’inconsistenza del progetto. Gli stessi Vertici del Ministero hanno valutato negativamente il piano Industriale e chiesto esplicitamente all'azienda - sottolineano Filctem, Flaei e Uiltec - di riproporlo in maniera più dettagliata, fornendo elementi più concreti".
"Nessuno nega all’Azienda le difficoltà dovute al sequestro degli Impianti a carbone - proseguono i tre sindacati - ma va ricordato, tanto a Tirreno Power quanto agli Azionisti (Engie che ha dato disponibilità ad un incontro e Sorgenia che, al contrario, guarda distrattamente questa crisi), che il Settore Elettrico ha sostenuto negli anni scorsi, a tutti coloro che hanno investito, ritorni economici notevoli".
I sindacati hanno dunque ribadito il proprio giudizio negativo sul Piano aziendale e proposto al vice ministro di affrontare la problematica di Tirreno Power individuando strumenti che siano utili alla gestione della crisi dell'intero comparto termoelettrico. Intanto, Filctem, Flaei e Uiltec annunciano che saranno proclamate ulteriori azioni di lotta, che potrebbero coinvolgere, successivamente, anche il Personale di Sorgenia ed Engie e dell'intero settore. Nei prossimi giorni sarà convocata la Delegazione trattante che dovrà analizzare quanto emerso dall’incontro di ieri e lavorare alla proposta sindacale da sottoporre all’Azienda per la salvaguardia occupazionale di tutto il personale coinvolto da questa pesantissima crisi.