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La situazione della centrale elettrica Tirreno Power di Vado Ligure sta precipitando verso una probabile chiusura, a seguito di un documento tecnico predisposto dal gruppo istruttore per l’Aia.
La preoccupazione dei sindacati oggi, 4 novembre, si è concretizzata in una lettera, firmata da Emilio Miceli, Carlo De Masi e Paolo Pirani, rispettivamente segretari generali di Filctem Cgil, Flaei Cisl, Uiltec Uil e indirizzata ai ministri competenti Gian Luca Galletti (Ambiente) e Federica Guidi (Sviluppo Economico.
Nella lettera, i sindacati sottolineano come "la centrale di Vado Ligure sia un impianto simile a molti altri tutt'ora in funzione, sul quale l'azienda aspetta il permesso di investire, a partire dalla copertura del carbonile e per portare comunque i limiti emissivi a livelli di eccellenza, ma con modalità percorribili."
“Vorremmo capire - scrivono i sindacati - come sia possibile arrivare al paradosso per cui si rischia di far chiudere un impianto che, secondo quanto risulta agli atti, non ha mai superato i limiti di emissione, in un territorio caratterizzato da una qualità dell’aria che le istituzioni locali certificano non avere avuto, né ora né in passato, alcuna criticità”, tra la'ltro in un territorio in cui c’è "in gioco il futuro di una intera comunità di persone".
"Non consentire modalità percorribili con tempi e modalità sostenibili, ovviamente nel rispetto dei limiti di legge per le emissioni, rappresenta - conclude quindi la lettera - una sconfitta per tutti. Continuare a tener ferma quella centrale è un atto grave a cui qualcuno, prima o poi, dovrà rispondere".