"Ancora risposte insufficienti dal ministro della Giustizia, Andrea Orlando, sulla situazione, ormai annosa, dei tirocinanti presso gli uffici giudiziari". Questo il netto e critico giudizio della Funzione Pubblica Cgil nazionale a seguito dell'uscita del bando di concorso per mille nuove assunzioni di assistenti giudiziari. "Apprezziamo certamente l'uscita del bando, il primo dopo molti anni, ma non possiamo non rilevare come le procedure previste per l'espletamento del concorso stesso potrebbero determinare l'esclusione di molti tirocinanti della Giustizia, esattamente l'opposto di quanto assicurato in più occasioni dal ministro Orlando".
Si mettono in discussione, secondo la Fp Cgil nazionale, "gli impegni presi più volte dal ministero della Giustizia per dare valorizzazione alla loro esperienza e al loro contributo effettivo per il funzionamento degli uffici giudiziari. Lavoratrici e lavoratori da sei anni senza diritti e senza retribuzione dignitosa". La categoria dei servizi pubblici Cgil ribadisce che è "responsabilità del ministro, a questo punto, prevedere procedure di reclutamento, da inserire nel piano assunzioni del 2017, che diano a queste persone una vera prospettiva lavorativa per il futuro".
Per quel che riguarda le procedure di riqualificazione del personale giudiziario, prosegue la Fp Cgil nazionale, "il nostro giudizio critico (e preoccupato) sull'insufficiente realizzazione degli impegni assunti dal Ministro Orlando purtroppo non cambia. Le procedure di selezione e di formazione riguarderanno parzialmente due profili, lasciando fuori figure professionali affini giuridicamente e determinando, per questa via, soluzioni ingiuste e inefficaci a problemi annosi e sacrosanti di migliaia di lavoratrici e di lavoratori. Non è per noi, quindi, sufficiente lamentare la bocciatura di emendamenti all'art. 21 ter per tacitare coscienze e dimenticare impegni assunti formalmente".
Il confronto, conclude la Fp Cgil nazionale, "continua ad essere, per noi e per il ministro Orlando, un percorso obbligato per definire soluzioni adeguate e non più rinviabili, avviate per una parte dei lavoratori e che vanno estese anche alle altre figure professionali. Per queste ragioni va ripresa la trattativa al più presto, in modo da dare risposte a tutti. Vorremmo che giungessero dal Ministro tutti i chiarimenti necessari, le indicazioni e i nuovi impegni per sbrogliare finalmente una matassa davvero ingarbugliata e non da noi. Se poi questo avverrà al termine di un incontro con le rappresentanze sindacali ancor meglio".