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Il Governo "sta guardando con molta attenzione" alla vicenda della fusione di Inoxum da parte della tedesca ThyssenKrupp alla finlandese Outokumpu "viste le ricadute che l'operazione potrebbe avere sullo stabilimento di Terni". Lo ha affermato oggi durante il 'Question Time' il ministro dello Sviluppo Economico, Corrado Passera, rispondendo ad un'interrogazione del deputato del Pd Emanuele Trappolino.
"Garantire l'integrità del sito di Terni e continuare a farlo è tra le priorità del Governo', aggiunge Passera sottolineando la necessità di "valutare le reali intenzioni" della società affinché vengano "salvaguardati il sito industriale e i livelli occupazionali dello stabilimento". L'incontro previsto giovedì 4 ottobre al ministero per affrontare la questione della fusione, conclude, "dimostra l'impegno forte del Governo".
La presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, giudica "positivamente l'impegno assunto dal governo italiano a seguire con particolare attenzione la vicenda delle sorti del sito ternano di Thyssen Krupp". In una nota dell'ente, Marini, definisce "particolarmente importante" la decisione del varo immediato, da parte del Governo, di un tavolo nazionale in raccordo con le istituzioni umbre, i sindacati e le forze economiche e sociali (già convocato domani a Roma) "per seguire la vicenda di ThyssenKrupp Terni, alla luce delle ultime decisioni comunicate dal gruppo Outukumpu".
"Questa sede, come avevamo auspicato - ricorda Marini - non dovrà solo seguire l'evolversi della vicenda, ma dovrà essere il luogo dove definire una strategia delle istituzioni italiane a difesa di un'industria fondamentale e strategica come le acciaierie di Terni. Già da domani, dunque, potremo presentare, oltre alle nostre preoccupazioni, anche e soprattutto il punto di vista delle istituzioni umbre su quanto sta accadendo. Ritengo, infatti, che si debba operare non solo per la salvaguardia, ma per le stesse prospettive industriali future dell'industria siderurgica umbra e nazionale. La nostra principale preoccupazione - conclude Marini - è quella della difesa del ruolo industriale di Terni e dei posti di lavoro e non certo astratte regole della concorrenza che sembrano pregiudicare i destini produttivi della grande industria dell'acciaio di Terni".