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Non sono ancora arrivati, ma sono già in procinto di vendere. Outokumpu, il gruppo finlandese che procederà all'acquisizione di Inoxum, ovvero del ramo degli acciai inossidabili, da ThyssenKrupp, ha annunciato oggi che dovrà necessariamente cedere il sito integrato Ast di Terni (3000 dipendenti più l'indotto) per evitare di raggiungere una posizione dominante sul mercato, per quanto riguarda la produzione a freddo.
La decisione, che naturalmente è accolta con grande preoccupazione in Umbria, dove le acciaierie rappresentano da sole circa il 20% dell'interno Pil regionale, è stata annunciata oggi dall'ad di Tk-Ast Marco Pucci. La decisione è maturata dopo un sollecito dell'Ue ad Outokumpu, che deve “ridurre la capacità installata e mettere a disposizione asset per creare un quarto concorrente nel settore sul mercato europeo, rispetto ai tre che si verrebbero invece a creare con la fusione tra Outokumpu stessa e Inoxum", ha spiegato Pucci.
Nelle scorse settimane Outokumpu aveva già presentato all'Antitrust una proposta nella quale “venivano messi a disposizione sia gli impianti a caldo che quelli a freddo svedesi, oltre al trasferimento in Svezia di due linee di produzione a freddo ternane”. Ma dai market test effettuati dall'Ue, ha continuato Pucci, “sembrerebbe che questa prima proposta potrebbe non essere accettata e così Outokumpu, prima che l'Antritust dica ufficialmente che non va bene, ha presentato una proposta alternativa” nella quale si ipotizza appunto la vendita di tutta la Ast di Terni.
Una decisione definitiva dell'Ue è prevista per il 16 novembre e nel caso in cui dovesse essere accettata, ha spiegato ancora Pucci, “la Commissione europea sarà garante dell'operazione e dirà quale dovrà essere il migliore partner a cui Outokumpu dovrà vendere”.
'Questo partner - ha sottolineato Pucci - dovrà essere non solo forte economicamente, ma avere anche caratteristiche industriali per diventare a tutti effetti concorrente dei tre al momento presenti sul mercato”. Attualmente, oltre ad Outokumpu, sono infatti presenti i francesi di Aperam e gli spagnoli di Acerinox che quindi sono automaticamente esclusi dalla trattativa. Il compratore va cercato "nel mercato globale", ha spiegato Pucci, cioè fuori dall'Europa. E c’è già chi ha ventilato un possibile interesse da parte della coreana Posco.
Dal momento del pronunciamento dell'Antitrust la multinazionale finlandese avrà 6 mesi di tempo per trovare autonomamente il soggetto a cui cedere l'Ast, poi eventualmente altri sei mesi con l'aiuto dell'Ue. Nella nuova proposta, ha assicurato ancora l'ad, il piano industriale di Outokumpu, rimane comunque invariato rispetto a quello originale.
“La comunicazione di Outukumpu – commenta il segretario comunale del Pd di Terni Andrea Delli Guanti – circa un possibile ripensamento del suo impegno nelle acciaierie ternane pone seri interrogativi circa il prossimo futuro, non solo dello stabilimento ternano, ma dell’intero comparto siderurgico nazionale. Ad essere in gioco non è solamente la tenuta sociale ed economica di una città e di un territorio che da sempre hanno dimostrato una chiara vocazione industriale ed hanno saputo formare competenze e maestranze altamente professionalizzate e fornire produzioni apprezzati nel mondo per qualità e quantità, ma la prospettiva dell’Italia come paese industriale con un forte settore siderurgico. Occorre sollecitare con forza il Governo affinché prenda pienamente consapevolezza di come la questione non abbia i classici contorni della crisi aziendale ma riguardi la necessità di nuove e forti politiche industriali e di sviluppo, che invece nel nostro paese ancora latitano”. Nelle prossime ore, informa Delli Guanti, “il Pd si attiverà presso i parlamentari italiani ed europei” affinché si riattivi “il tavolo già previsto dal precedente Governo presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri”.