Si sono riuniti a Roma oggi le delegate e i delegati del Terziario, distribuzione e servizi delle organizzazioni sindacali di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil per confrontarsi sull’ipotesi di accordo del contratto nazionale Confcommercio siglata lo scorso 30 marzo. La firma è arrivata  dopo 8 mesi dall’interruzione della trattativa, quando le posizioni a cui si era arrivati e le richieste sul tavolo sono state valutate inaccettabili da parte sindacale, ed era stato sospeso il confronto.

"Il rinnovo del contratto – si legge in un comunicato – avviene in un contesto difficile, di crisi aziendali, vertenze, e fallimenti che inevitabilmente hanno influenzato il tavolo negoziale; e in un periodo in cui qualcuno sostiene che si può vivere anche senza un contratto nazionale, e senza interlocutori intermedi che svolgono contrattazione".

“La costruzione unitaria non è scontata”, ha affermato nel suo intervento conclusivo Maria Grazia Gabrielli, segretaria generale della Filcams Cgil Nazionale; “è faticosa, parte da esperienze e approcci diversi. Ma la diversità può essere un problema o un valore, e noi, nel lavoro che abbiamo fatto, abbiamo scelto di farla diventare un valore.” Ma la sigla unitaria è altrettanto importante perché contrasta un modello attuale generalizzato secondo il quale si può arrivare ad un accordo solo destrutturando il contratto e diminuendo diritti e tutele. “E noi questo paradigma lo abbiamo ribaltato” sostiene Gabrielli, “consegnando un contratto completo e un aumento contrattuale significativo”.

Ora è tempo di consultazione, per portare le lavoratrici e i lavoratori a conoscenza dell’ipotesi: “Dobbiamo coinvolgerli” prosegue la segretaria, “per fargli comprendere le ragioni della firma e far esprimere le loro posizioni attraverso il voto democratico.” Parte del settore, però, è ancora senza contratto, ma l’impegno sarà adesso rivolto a trovare una soluzione per le lavoratrici e i lavoratori di Confesercenti, della Distribuzione Cooperativa e della Grande Distribuzione.