Un nuovo caso di violenza efferata contro una donna in provincia di Siena, che solo per una fortunata combinazione non è stata uccisa ma versa comunque in gravi condizioni. "Evidentemente le azioni messe in atto finora contro i soprusi sulle donne non bastano - commenta in una nota la Cgil di Siena - occorre una strategia complessiva delle politiche di genere che coinvolga istituzioni e società civile, scuola e media, per eliminare le discriminazioni nel lavoro e nella società, le disuguaglianze sempre maggiori, i pregiudizi, il sessismo e gli stereotipi, che costituiscono il maggior ostacolo al raggiungimento della parità di genere e alimentano la brutalità".
"Non è più sufficiente che le istituzioni facciano opera di sensibilizzazione contro la violenza - prosegue il sindacato - occorre che vengano messe in atto politiche adeguate e finanziate, in modo che nessuna donna debba più morire per mano di un uomo. Siamo di fronte ad una strage e, soprattutto quando ci sono già evidenze di disagio, non fermarla significa il fallimento dello Stato".