Resta altissima la tensione in Egitto in attesa delle nuove manifestazioni dell'opposizione, la cosiddetta giornata del 'cartellino rosso' per il presidente Mohamed Morsi. Secondo al-Arabiya, infatti, dopo le preghiere del venerdì ci saranno oggi 17 cortei che muoveranno verso il palazzo presidenziale in segno di protesta contro il referendum e la dichiarazione costituzionale con cui Morsi si è attribuito poteri quasi assoluti.

All'alba, alcuni manifestanti si erano già raggruppati a piazza Tahrir. Il movimento 6 aprile ha respinto la richiesta di dialogo fatta dal presidente,e il comitato di coordinamento, che  raggruppa il variegato fronte di movimenti e partiti anti-Morsi (il Partito della Costituzione, il Movimento Popolare, il Movimento dei Socialisti Rivoluzionari, il Movimento 6 aprile, i liberali del Partito degli Egiziani Liberi, il Partito Democratico Sociale) ha preannunciato un evento "milionario", una sorta di 'ultimatum finale'. Solo al Cairo ci saranno 17 punti diversi da cui partiranno le proteste.

In un discorso pronunciato ieri sera, Morsi ha difeso il decreto varato il 22 novembre scorso, che ha scatenato la protesta delle opposizioni, ed ha affermato di non volere impedire il lavoro della magistratura. Condannando le violenze di questi giorni, il presidente egiziano si è detto fiducioso che i giudici continueranno il loro lavoro "per proteggere lo Stato". Morsi ha quindi affermato di volere incontrare sabato gli esponenti delle opposizioni al palazzo presidenziale. Il Fronte di Salvezza Nazionale, che racchiude movimenti e forze rivoluzionarie, liberali e di sinistra, ha però rifiutato ogni possibilità di dialogo.

Il rischio di scontri e di nuovi morti rimane perciò altissimo. Minacciando un'escalation del confronto con le forze islamiche, il Fronte, in cui figurano Mohamed El Baradei, Amr Moussa e Hamdeen Sabbahi, aveva chiesto al presidente Morsi la rinuncia ai super poteri e l'annullamento del referendum sulla nuova costituzione previsto per il 15 dicembre.

Anche per questo Barack Obama ha telefonato nella notte al presidente egiziano per esprimergli la sua "profonda preoccupazione" per i morti ed i feriti che si stanno registrando nelle manifestazioni in Egitto. "Tutti i leader politici egiziani devono esprimere chiaramente ai loro sostenitori che la violenza è inaccettabile", ha detto ancora il presidente americano, secondo quanto ha riportato la Casa Bianca della conversazione telefonica dei due leader.