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Si è concluso poche ore fa a Tokyo, in Giappone, il nono meeting del Comitato Sindacale Mondiale di Tenaris: per due giornate di lavori e di confronto si sono riunite le delegazioni in arrivo da Argentina, Canada, Colombia, Giappone, Romania, Italia e, per la prima volta, dall'Indonesia. Non è, invece, intervenuta come è sempre accaduto nei summit precedenti la delegazione brasiliana a causa della grave crisi politica che sta attraversando il Paese. Anche quest’anno l’incontro si è svolto congiuntamente alle rappresentanze sindacali di Ternium, altro gruppo siderurgico controllato da Techint, il gruppo multinazionale che fa capo alla famiglia Rocca.
“La prima giornata e buona parte della seconda sono servite per scambiarci informazioni sui vari siti sia di Tenaris che di Ternium, focalizzando la discussione sulla crisi che sta attraversando quasi tutto il Gruppo, ad eccezione del Brasile e della Colombia, per poi sviluppare un’analisi della situazione del mercato globale” ha riferito dal Giappone il segretario generale della Fiom-Cgil di Bergamo, Eugenio Borella. “Dall'analisi è emerso come, in ogni sito produttivo, il sindacato stia cercando di limitare le ripercussioni occupazionali di questa crisi che ha portato il Gruppo ad una riduzione di circa il 30% del fatturato e del 30% dei lavoratori occupati”.
“Dai dati dei bilancio 2015 del Gruppo emerge che, pur con un fatturato ridimensionato di circa il 30% appunto, la percentuale di margine operativo lordo non è diminuita di pari misura ma è passata dal 39% al 31%. Il costo del lavoro è, invece, diminuito del 13,35 %: ciò significa che i lavoratori del Gruppo stanno pagando pesantemente questa crisi sia in termini di riduzione dell'occupazione che di salario. Rilevante, nei valori assoluti, è il fatto che la contrazione generale di ordini e il conseguente calo del fatturato nella sostanza gravano maggiormente sui lavoratori in termini di occupati e in termini salariali”.
La forza lavoro impiegata nel Gruppo è diminuita sensibilmente passando dai circa 27mila lavoratori del 2012 ai 22mila nel 2015: “L'unico Paese che non ha perso posti di lavoro diretti è la Colombia, a differenza di tutti gli altri” continua Borella. “Gli occupati in Canada sono passati da 1.334 nel 2012 a 546 nel 2015. In Italia gli esuberi strutturali previsti dal Piano di riorganizzazione sono 298 lavoratori sui circa 2.200 addetti nei 4 siti del Gruppo”.
Il Comitato Sindacale Mondiale ha approvato due documenti conclusivi: “Il primo riguarda il piano d'azione: dal momento che la crisi è stata fatta pesare in maniera considerevole sul costo del lavoro, è necessario che in ogni sito il sindacato e i lavoratori facciano di tutto per proteggere il salario, la tenuta occupazionale e la sicurezza anche con un’adeguata manutenzione preventiva degli impianti. È necessario che si rispettino i contratti e che la formazione diventi un’opportunità di crescita professionale ed economica. Il secondo documento costituisce una pubblica denuncia della situazione vissuta nello stabilimento Terium di Guatemala dove le condizioni di lavoro sono dure, con un salario sotto il livello di sussistenza e senza la possibilità di godere della libertà sindacale. Per questo è necessario un intervento che risolva al più presto la situazione e che conduca all’apertura di un confronto costruttivo con l'impresa. Il comitato si è, infine, dato appuntamento per il prossimo incontro che si terrà in Messico a luglio del 2017”.
La delegazione della FIOM-CGIL è composta, oltre che dal segretario Borella, anche da Luca Mantovani e Marco Schintu, RSU FIOM in Tenaris Dalmine. Lo scorso anno il meeting si era tenuto a Belo Horizonte in Brasile, mentre l’anno precedente in Argentina, proprio dove nell’ottobre del 2007 i rappresentanti sindacali dei lavoratori del Gruppo si erano incontrati per la prima volta per costituire il Comitato.