“Senza acqua potabile e con scarsi servizi igienici. Bagni chimici insufficienti e maltenuti e un piccolo spazio comune dove mangiare. È così che lavorano gli operai di Tempa Rossa”. Questa la denuncia di Vincenzo Esposito, della segreteria Cgil di Potenza ,a seguito di un’assemblea con i lavoratori che si è svolta sui cantieri alla presenza anche di Emanuele De Nicola, della Fiom Cgil di Potenza e Rocco Giorgio Fillea Cgil di Potenza.
“Abbiamo segnalato l’accaduto agli organi di competenza, Asp e Ispettorato del lavoro e inviato una richiesta di incontro al governatore regionale Marcello Pittella affinché convochi le aziende che hanno vinto l’appalto per verificare tutte le questioni che attengono i diritti dei lavoratori, dal ripristino delle condizioni igieniche necessarie alla sicurezza sul luogo di lavoro al rispetto dei contratti di lavoro – fa sapere Esposito -. Sono almeno 200, infatti, i lavoratori lucani assunti dalla società appaltatrice tramite agenzia interinale a cui non è stato rinnovato il contratto e che sono stati sostituiti da lavoratori stranieri, prevalentemente polacchi. Chiediamo al presidente regionale di accelerare i tempi di convocazione dell’incontro con la Total e l’azienda in questione per capire, con urgenza, cosa stia succedendo”.
Circa un mese fa, durante il primo sopralluogo della Cgil, già erano state verificate e denunciate le questioni fino a oggi rimaste irrisolte, nonostante la sollecitazione della Regione Basilicata a intervenire. “Non è possibile – continua Esposito - che continui a non occuparsi e preoccuparsi del rispetto delle regole in una realtà così importante come quella di Tempa Rossa, una delle realtà produttive più grandi delle compagnie petrolifere in Basilicata. Bisogna intervenire con urgenza, sollecitare gli enti preposti al controllo come Asp e ispettorato del lavoro affinché prendano i dovuti provvedimenti e risolvere definitivamente il problema interlocuzione con Total attraverso un nuovo contratto di sito che stabilisca definitivamente regole certe nell’appalto, nella tutela dei diritti dei lavoratori e nell’utilizzo della manodopera”.