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Trattativa difficilissima, ma niente rottura e nessun accordo per ora. Dopo 12 ore di discussione al ministero del Lavoro, nella notte, sindacati e Teleperformance hanno "congelato" la situazione aggiornandosi al 10 luglio prossimo. Lo comunicala l'Agi in un lancio d'agenzia.
In ballo ci sono due dei tre call center della multinazionale francese: Taranto con 2600 addetti, di cui 1600 circa a tempo indeterminato e gli altri con contratto a progetto, e Roma, via di Priscilla, dove ci sono altre 300 addetti. Teleperformance chiede un accordo di ristrutturazione per mettere soprattutto fine alle perdite economiche di Taranto. I sindacati, invece, contestano le proposte aziendali. La trattativa al ministero non coinvolge il terzo call center dell'azienda, Parco Leonardo a Fiumicino, che ha altri 500 dipendenti.
Le gare al massimo ribasso negli affidamenti sono uno degli elementi più critici. Teleperformance chiede anche misure più specifiche sui propri call center, ovvero maggiore flessibilità del lavoro, il passaggio a 20 ore di lavoro settimanali, la riduzione del peso dei contratti a tempo indeterminato e la conferma dell'accordo di due anni fa, che scade a fine mese.
“Ci giochiamo la partita - commenta Andrea Lumino, segretario dell'Slc Cgil provinciale di Taranto - "Per diverse ore, al ministero del Lavoro, le parti erano molto distanti tra loro, adesso non dico che si siano avvicinate, ma quanto meno è stata considerata la nostra linea, ovvero che la crisi di Teleperformance non sta solo nell'azienda e nel suo costo del lavoro, ma anche in situazioni che investono tutto il settore come le gare al massimo ribasso per gli affidamenti. Affrontare queste situazioni, significa aiutare Teleperformance, ed è cosa che il ministero del Lavoro si impegnerà a fare insieme al Mise nei prossimi giorni, ma anche dare un sostegno all'intero settore dei call center". Nuova puntata, dunque, il 10 luglio prossimo.