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Ai sindacati delle telecomunicazioni piace la "nuova strategia aggressiva" che il management di Telecom sta portando avanti con Telefonica per portare a buon fine l'operazione con Vivendi e la sua controllata in Brasile, Gvt. "Dopo dieci anni di politica difensiva, c'era bisogno di una svolta". Contattati dall'Adnkronos, i segretari nazionali di Slc-Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom-Uil, si dicono "ottimisti" per quanto sta avvenendo, anche se sull'offerta per Gvt, di cui le cronache finanziarie parlano da giorni, non c'è ancora nulla di ufficiale.
"L'alleanza ci sembra molto saggia e molto seria, è l'unico modo per tornare a competere", commenta Michele Azzola, segretario nazionale della Slc-Cgil. "Quello che succederà in Brasile poi - sottolinea - può essere un'anticipazione di quello che succederà in Europa". Il riferimento è alle possibili fusioni e integrazioni dei gruppi tlc. "Sono troppi: in America ci sono quattro operatori, in Europa 80 e i margini delle aziende di telefonia si stanno erodendo". Lo riferisce sempre l'Adnkronos.
"E' tutto in fase embrionale ma, rispetto alla Telecom di ieri, c'è un gioco in attacco. In questi anni, il gruppo è sparito dal mercato straniero, mantenendo praticamente solo il brand italiano ma con un grosso debito. Questa è la prima grande novità del dopo-Bernabè". Il parere è di Salvo Ugliarolo, segretario generale della Uilcom-Uil, che reputa l'operazione di integrazione tra Tim Brasil e Gvt come "positiva" così come un'eventuale partnership con Vivendi.