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Da 4.000 assunzioni a 1.700 esuberi in poche ore. Nonostante il piano di rilancio presentato, Telecom Italia gioca duro: l’annuncio arriva dopo l’incontro di ieri (23 luglio) al ministero del Lavoro. La motivazione addotta dal colosso delle telecomunicazion guidato da Marco Patuanoi sarebbe la mancata approvazione del decreto legato al Jobs Act sulla solidarietà espansiva, che avrebbe permesso all’azienda di assumere 4.000 giovani grazie a risparmi ottenuti attraverso una riduzione dell’orario di lavoro.
Durissimo il giudizio dei sindacati. “Abbiamo ricordato a Telecom che i lavoratori hanno contribuito in maniera attiva al processo di contenimento degli esuberi con gli accordi del 27 marzo 2013 – ha detto Massimo Cestaro, segretario generale Slc Cgil –. A fronte di un aumento di produttività e una riduzione del costo del lavoro l’accordo prevedeva l’internalizzazione di attività per azzerare gli esuberi aziendali”.
L’intenzione della Telecom è stata confermata da un comunicato del Mise: “L’azienda ha illustrato il programma che prevede la riduzione degli organici nelle aeree di staff e in altri segmenti produttivi per un massimo di 1.700 addetti. Inoltre è stata evidenziata la necessità di intervenire sui costi aziendali di alcune attività tra cui quella dei call center. Gli esuberi saranno 1.200 nello staff, 150 nella unità open access, 150 tra i cosiddetti ex servizio 12 e 200 nell’information technology.
I sindacati, però, non ci stanno un altro incontro è previsto il prossimo 29 luglio.