“Nonostante il management di Telecom Italia continui a rassicurare i propri dipendenti e le organizzazioni sindacali circa la validità e l’efficacia dei contenuti dell’accordo del 27 marzo scorso, che ha comportato enormi sacrifici da parte dei lavoratori in cambio della salvaguardia dei livelli occupazionali e dell’unitarietà dell'azienda, assistiamo in queste ore allo smantellamento di Telecom”. Così, in una nota, Alberto Manzini e Fabrizio Micarelli della segreteria Slc Cgil di Roma e Lazio.

“La notizia della vendita di Telecom Argentina, appresa dagli organi di stampa e da noi contrastata ancor prima della riunione del Cda di Telecom del 7 novembre scorso – continuano – non fa altro che confermare le nostre preoccupazioni. Avevamo già espresso la nostra contrarietà in occasione dell’accordo raggiunto tra i soci Telco per il passaggio di fatto di Telecom Italia a Telefonica. L’operazione di Telecom Argentina non avrà nessun impatto sull'abbattimento del debito Telecom, confermando ancora una volta che si è in presenza di un intervento finanziario finalizzato solo a far cassa a favore dei soliti noti. Tutto questo va a minare sempre di più la credibilità dell’attuale gruppo dirigente che di giorno lancia rassicurazioni e di notte fa l’esatto contrario. Anche le dichiarazioni rilasciate dal board di Telefonica non ci convincono”.

“A nostro parere – concludono Manzini e Micarelli – non è più rinviabile un intervento del governo per la riforma dell’Opa e per evitare il declino di una delle aziende strategiche per il sistema paese. Non avendo più un asset di telecomunicazione nazionale, rischiamo di restare fuori dal progetto dell’agenda digitale e di sviluppo delle reti di nuova generazione”.