"La scelta operata dal ministero della Cultura di escludere lo Stabile di Genova dalla lista dei teatri nazionali assume il carattere di un vero e proprio scandalo, nei confronti di una istituzione che è sicuramente una eccellenza di questa città, che ha formato decine e decine di attori teatrali e ha costituito per anni un punto di riferimento del panorama teatrale italiano", così in una nota Gianni Pastorino e Ivano Bosco segretari 
segretari generali della Slc Cgil e della camera del lavoro di Genova.

"È uno schiaffo all'impegno di decine di lavoratori, tecnici, amministrativi, costumiste, attori che in questi anni hanno portato avanti, pur tra mille difficoltà di carattere economico, un percorso segnato da continuità e qualità.
Ma appare anche uno schiaffo da parte del potere centrale nei confronti di Genova, della quale spesso vengono attaccate le maggiori istituzioni culturali, siano esse il Carlo Felice con la riduzione del Fondo Unico dello Spettacolo, oppure il Teatro dell'Archivolto, sempre in fondo nella graduatoria dei finanziamenti pubblici ai teatri privati, sia ora con il declassamento operato nei confronti dello Stabile di Genova", dicono i sindacalisti.