"Come sindacato maggiormente rappresentativo all’interno del Teatro San Carlo, riteniamo che sia fondamentale spostare l’attenzione dal toto nome, rispetto al presunto nuovo sovrintendente, a cui stiamo assistendo in questi giorni sulle pagine dei giornali, a fatti di importanza e concretezza maggiore come il progetto e lo sviluppo del Teatro nella salvaguardia del suo patrimonio artistico e di maestranze che sembra, a volte, paradossalmente, ricevere maggiore riconoscimento al di fuori dal nostro territorio.

Pertanto riteniamo che, in tempi rapidi, gli enti locali debbano dichiarare le iniziative strutturali che intendono mettere in campo per dare continuità e prospettive al teatro San Carlo attraverso, innanzitutto, il ripristino dell’ordinaria amministrazione, affinché venga ridata stabilità al teatro e ai suoi lavoratori.

All’amministrazione locale chiediamo, inoltre di fare in modo che l’ordinarietà del teatro sia realmente tale e di non “usare” il massimo napoletano, come terreno di scontro e dibattito politico, ciò porterebbe, infatti ad uno scenario già vissuto e che rigetterebbe il teatro e i suoi lavoratori in una nuova stagione di incertezza. Il lirico napoletano, come ogni fondazione di questo paese ha bisogno di essere sostenuto e tutelato in ogni modo ed è questo che chiediamo di fare all’amministrazione locale, fornendo a tutti il progetto che ci auguriamo esista rispetto al Teatro di San Carlo.

Crediamo, inoltre, che vada ricordato lo sforzo di responsabilità messo in campo dai lavoratori e dal sindacato all’interno del teatro che, in un momento particolare –quale lo scioglimento del CdA- sono riusciti a svolgere il ruolo di messa in sicurezza del teatro e dei suoi lavoratori, stipulando, nel mese di agosto, un accordo sindacale con il commissario, che ha mantenuto il teatro all’interno di un percorso di stabilità finanziaria che oggi tante Fondazioni Lirico Sinfoniche in Italia non hanno".