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Presidi in tutta Italia per contestare le scelte del governo e della ministra della Giustizia Severino sulla cosiddetta spending review e per chiedere l’apertura del confronto mancato fino ad oggi, un confronto che sappia misurarsi anche con le proposte del sindacato e dei lavoratori. È questa l’iniziativa unitaria messa in campo da Fp-Cgil, Fp-Cisl e Uil-Pa, che domattina manifesteranno a Roma in Via Arenula e in tutta Italia di fronte alle Corti di Appello contro la cosiddetta riforma della geografia giudiziaria.
“Un vero colpo al sistema giudiziario – si legge in un comunicato stampa delle tre sigle sindacali –, un conto salatissimo per i cittadini italiani, che pagheranno l’indebolimento del servizio giustizia, e per i professionisti e le aziende, che continueranno a scontrarsi con l’arretratezza di un sistema inverosimilmente lento e inefficiente”.
“Sono varie migliaia le lavoratrici e i lavoratori potenzialmente coinvolti nell’annunciato provvedimento di riordino – prosegue il comunicato –, che sopprimerà tribunali, sezioni distaccate e giudici di pace. Lavoratori che già operano in condizioni di emergenza e in assenza di rinnovi contrattuali, bloccati fino a data da destinarsi, e che ora potrebbero vedersi trasferiti anche a centinaia di chilometri di distanza dall’attuale posto di lavoro, affrontando di propria tasca le spese. In alcuni casi sarebbero addirittura impossibilitati a raggiungere la nuova sede di servizio per mancanza di mezzi di trasporto”.
“La riforma, a fronte dei disagi e dei disservizi – conclude il comunicato –, non riuscirà a produrre che una limatura di spesa di poche decine di milioni di euro. E senza tenere conto delle ragioni dei lavoratori e di quelle dei cittadini, di fattori ambientali e specificità come l’orografia e il tasso di criminalità dei territori interessati: in sostanza rappresenterà l’ennesimo, inutile taglio lineare”.