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“Il rapporto Svimez evidenzia in modo inequivocabile come la crisi economica continui a colpire in modo devastante il Sud Italia. Tutti i dati illustrati questa mattina, da quelli del disinvestimento industriale sia pubblico che privato, ai dati sull'occupazione, all'impoverimento delle famiglie al calo dei consumi e a quello demografico, contribuiscono a definire un quadro allarmante”. Lo afferma la segretaria confederale della Cgil, Gianna Fracassi, commentando il rapporto presentato oggi.
“Un allarme - ricorda la dirigente sindacale - che era già stato lanciato nel luglio scorso in occasione delle anticipazioni del Rapporto e che non ci sembra ad oggi si sia tradotto dal governo in azioni e interventi urgenti. Al contrario è stato annunciato il taglio di 500 milioni del cofinanziamento statale per i fondi europei per il 2015 che si tradurrà per le regioni del sud in minori opportunità di spesa delle uniche risorse ‘fresche’ esistenti”.
“Il rischio desertificazione umana e industriale che evidenzia Svimez - aggiunge Fracassi - non si affronta solo ed esclusivamente delegando ai fondi strutturali le politiche di sviluppo del mezzogiorno del paese. Serve un progetto complessivo per il Sud accompagnato con risorse specifiche che tenga insieme un serio piano industriale, infrastrutture e logistica, potenziamento del sistema di istruzione e di formazione, valorizzazione del patrimonio ambientale e culturale”.
“Solo in questo quadro di sistema, che preveda anche uno strumento per il contrasto alla povertà, - conclude la segretaria della Cgil - è possibile dare un significato alle politiche di coesione: il Sud non solo non può essere abbandonato ma deve rappresentare elemento di rilancio e occasione per lo sviluppo del nostro paese”.