Convocati in commissione Bilancio all’Ars mercoledì 25 febbraio i lavoratori di Sviluppo Italia Sicilia. I 76 dipendenti non percepiscono gli stipendi da 5 mesi: dall’incontro sperano di conoscere le intenzioni della Regione. Le organizzazioni sindacali chiedono, dopo due mesi di attesa, l’immediata sigla della convenzione tra la società e la Regione, lo sblocco dei fondi previsti dalla legge 3/2015, pari a 1,2 milioni di euro stanziati proprio per dare il via ala convenzione, e le commesse necessarie a garantire un futuro ai 76 lavoratori della partecipata, oggi a rischio chiusura.

In assenza di risposte, immediate saranno le azioni di mobilitazione. E’ quanto annunciano le segreterie provinciali di Fisac-Cgil, Fiba-Cisl, Uilca-Uil, Ugl bancari e Fabi in una nota unitaria che dà voce alla preoccupazione dei lavoratori, “terrorizzati dalla prospettiva di trovarsi senza il proprio lavoro”. Un comunicato in cui settantasei famiglie disperate lanciano “un urlo di dolore facendo appello a tutte le forze politiche”.

“Chiediamo che vengano presi nell’immediato quei provvedimenti volti a scongiurare il default di una società strategica della Regione che negli anni ha creato sviluppo e occupazione in Sicilia finanziando con fondi nazionali migliaia di piccole imprese, grazie al prestito d’onore”, scrivono i sindacati. Nei giorni scorsi le parti sociali hanno firmato un accordo sindacale per conseguire una ulteriore riduzione del costo del lavoro per complessivi 150.000 euro all’anno, come richiesto dall’azienda, pur in assenza di garanzie o impegni sia sullo sblocco delle somme del fondo ex art. 12 c. 2 della legge 3/2015, sia su un piano di risanamento e rilancio dell’azienda approvato dal socio.