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La situazione di Sviluppo Italia Sicilia si fa sempre più cupa. I 75 lavoratori sono senza stipendio da dieci mesi, la società (partecipata dalla Regione) è stata posta in liquidazione, e lo scenario che si prospetta sembra stroncare ogni speranza. L’incontro di martedì 10 maggio a Palermo tra i sindacati e il nuovo liquidatore Andrea Vincenti, ex consigliere di amministrazione della società, ha portato infatti nuove preoccupazioni. Da qui la decisione di First Cisl, Fisac Cgil e Uilca di proclamare lo sciopero a oltranza a partire da oggi (giovedì 12 maggio), con manifestazione davanti a Palazzo d'Orleans, sede della presidenza della Regione siciliana.
“In contrasto con gli impegni – hanno spiegato i sindacati – assunti dal governo regionale e votati dal Parlamento appena una settimana fa, con l'annunciata messa in bonis della società e la revoca della procedura di liquidazione e l'affidamento di nuove attività, Vincenti ha comunicato di avere ricevuto dal socio il divieto formale ed esplicito ad acquisire nuove commesse”. Una decisione che sembra un epitaffio: “lo scenario che si prospetta – continua la nota – è l'assenza assoluta di risorse per riavviare le attività e per pagare i crediti dei lavoratori”. Rimane la possibilità della ricollocazione del personale in altre società regionali, ventilata la settimana scorsa dall'assessorato regionale all'Economia: una possibilità, dicono First Cisl, Fisac Cgil e Uilca, che “non esiste nei fatti”.