“Con un inaccettabile colpo di mano il governo cancella 70 milioni di fondi ex Gescal destinati al recupero degli alloggi pubblici previsti nel dl sviluppo perché in contrasto con l’articolo 81 della Costituzione (mancata copertura)”. E' quanto denunciano in una nota la Cgil e il Sunia (il sindacato degli inquilini) spiegando che ieri, 24 luglio, alla Camera le commissioni riunite per l'esame del decreto “hanno approvato un emendamento che cancella la previsione di destinare 67,9 milioni di euro agli ex Iacp per recuperare alloggi di loro proprietà attualmente non abitabili, da destinare ai cittadini in condizioni disagiate che usufruiscono della proroga degli sfratti in scadenza il 31 dicembre”.
Tale stanziamento, “previsto da un precedente emendamento al dl sviluppo approvato dalle stesse commissioni il 19 luglio scorso”, costitutiva secondo la Cgil e il Sunia “una misura volta a 'rimuovere le condizioni che hanno determinato l’ultima proroga degli sfratti', e cioè l'impossibilità per cittadini con redditi bassi e in condizioni di forte disagio (presenza nel nucleo familiare di persone ultrasessantacinquenni, malati terminali o portatori di handicap), di trovare un'abitazione alternativa nel mercato oggi caratterizzato da canoni insostenibili”. Una misura quindi “di assoluto buon senso anche in considerazione del fatto che i fondi individuati derivano da risorse ex Gescal non utilizzate, ancora giacenti presso la Cassa Depositi e Prestiti, destinati ad 'edilizia agevolata' e quindi senza alcuna incidenza sul debito dello Stato”.
Per l'organizzazione di corso d'Italia e il sindacato degli inquilini, quanto avvenuto è “sconcertante per la confusione che regna nell’esecutivo e per l’ostinazione con la quale si continuano a colpire i soggetti più deboli anche in un settore, come quello abitativo, che ha visto negli ultimi anni ridursi, fino ad azzerarsi, tutte le misure di sostegno con la promessa di una nuova edilizia sociale che non ha prodotto neanche un alloggio”. La Cgil e il Sunia lanciano un appello al Parlamento perché ritorni indietro su una decisione “iniqua e senza senso”.
Sviluppo: Cgil, cancellato fondo per case popolari
25 luglio 2012 • 00:00