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La polizia ha sparato proiettili di gomma per disperdere centinaia di lavoratori agricoli in sciopero oggi (9 gennaio) a De Doorns, provincia sudoccidentale del Sud Africa situata 100 chilometri a est di Città del Capo. I poliziotti in tenuta antisommossa - riferisce un corrispondente dell'agenzia Reuters - hanno risposto con il fuoco a un lancio di pietre.
Gli agricoli, molti dei quali impiegati al nero con assunzioni stagionali per raccogliere e confezionare frutta, chiedono che il loro salario minimo giornaliero di 69 rand (8 dollari) sia almeno raddoppiato. Ma i sindacati e le organizzazioni non governative hanno descritto il negoziato come un fallimento, rilanciando la protesta. Lo sciopero nella regione del Western Cape è dunque ripartito dopo essere stato sospeso lo scorso dicembre con un pesante bilancio: magazzini incendiati, due lavoratori rimasti uccisi negli scontri con la polizia, 271 persone arrestate con l'accusa di violenza pubblica, di cui sette ancora in stato di detenzione. Secondo quanto riferisce il sito businessdaylifee.it, anche stamani la polizia era stata posta in stato di allerta. L'area più calda è quella di De Doorns, importante zona vinicola in crescita, ma le proteste comprendono anche altre città come Touwsrivier e Paarl.
In un rapporto del Bureau per la politica alimentare e agricola pubblicato ieri si parla di di salari da fame che, anche se aumentati a 150 Rand al giorno, non basterebbero a comprare cibo a sufficienza per una famiglia. Tuttavia nel dossier è sottolineato che la maggior parte delle aziende può permettersi di pagare neppure 104 Rand al giorno e che il settore dovrà passare attraverso un cambiamento strutturale, compresa una maggiore meccanizzazione, anche se questo comporterà la perdita di molti posti di lavoro. (mm)