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Si tiene oggi (27 novembre) a Napoli l’Assemblea dei quadri e dei delegati Cgil del Mezzogiorno, appuntamento promosso nell’ambito della campagna nazionale “Laboratorio Sud-Idee e proposte per il Mezzogiorno e per la crescita del Paese”. L’iniziativa, che si svolgerà a partire dalle 9,30 presso la Mostra d’Oltremare, e a cui parteciperanno il segretario generale della Cgil Susanna Camusso e il segretario confederale Gianna Fracassi, sarà l’occasione per tornare a discutere le proposte e le richieste della confederazione, da quelle immediate che riguardano la legge di stabilità a quelle di medio e lungo periodo per la costruzione di una politica nazionale in grado di rafforzare le condizioni economiche e sociali del nostro Meridione.
“Abbiamo deciso di collocare l’iniziativa di Napoli – spiega a Rassegna Gianna Fracassi – in questa fase di discussione sulla legge di stabilità, perché ci sono alcuni interventi che già ora possano dare un segnale di cambiamento rispetto alle politiche – anzi, alle “non politiche” – per il Sud che negli ultimi vent’anni hanno caratterizzato i governi che si sono succeduti alla guida del paese. Selettività degli incentivi, fiscalità di vantaggio, credito d’imposta per investimenti in ricerca e innovazione, rafforzamento della dotazione del Fondo sviluppo e coesione: sono solo alcune delle misure da inserire all’interno di una cornice complessiva, di cui a oggi non c’è alcuna traccia”.
Rassegna Un’assenza d’iniziativa che, se prolungata ulteriormente, rischia di fare danni gravissimi all’intero Paese...
Fracassi Non c’è dubbio. Manca una strategia nazionale e risorse ordinarie che possano sostenere crescita e sviluppo. Il presidente del Consiglio Renzi e il suo governo sembrano affidarsi esclusivamente ai Fondi strutturali, che rappresentano sicuramente un’occasione da far fruttare al massimo, ma non potranno mai sostituire le politiche e le risorse ordinarie di coesione territoriale.
Rassegna Perché proprio ora la scelta dell’Assemblea dei quadri e delegati del Mezzogiorno?
Fracassi Perché crediamo che sia importante, in questa fase, dare spazio ai nostri dirigenti e ai nostri delegati: è essenziale che soprattutto dai loro interventi emerga con chiarezza che le proposte che finora sono state messe in campo non vanno, sono insufficienti. Un’iniziativa importante anche per come è stata concepita: nel corso della mattinata parleranno rappresentanti di tutte le categorie e di tutti i territori. Dalla voce di ognuno si paleserà la richiesta, l’urgenza, la necessità di segnali concreti in direzione di una rinascita del Mezzogiorno. A cominciare, appunto, dalla legge di stabilità. Da questo punto di vista, l’obiettivo dell’assemblea è di brevissimo termine, ma serve comunque a costituire l’occasione per definire un primissimo perimetro di azione possibile.
Rassegna Anche il recente Rapporto Svimez 2015 non lascia molto spazio all’ottimismo…
Fracassi Caduta dell’occupazione, crescita negativa e crollo degli investimenti dal 2008 a oggi, calo delle esportazioni e dei consumi, aumento della povertà: tutti elementi che confermano la tendenza alla frattura sociale ed economica della penisola. Non saranno certo la previsione di un Pil in crescita dello 0,1% e un primo dato positivo sugli occupati nell’anno 2015 a permettere di recuperare il divario che si è determinato nei sei anni passati.
Rassegna L’Assemblea dei delegati di Napoli rappresenta solo l’ultimo di una serie di episodi che hanno visto negli ultimi mesi la Cgil mettere in campo numerose iniziative sul versante territoriale, dalle piattaforme unitarie ai momenti di confronto e di riflessione, fino alle vertenze. A quando un momento di sintesi?
Fracassi La risposta per la Cgil non può essere lasciata solo alle dinamiche territoriali. Nel contesto di crescente dualismo e della situazione di crisi del paese, crediamo che si debba sviluppare un’azione specifica per il Sud, coordinata con le realtà regionali e sulla base di direttrici nazionali, evitando la frammentazione dei progetti e quindi delle risorse e assumendo la responsabilità politica delle scelte. A questo scopo, un contributo importante potrebbe venirci dai contenuti del nostro Piano del lavoro del 2013, con il quale avevamo proposto un progetto per il paese che coniugasse sviluppo, crescita e tutela dei diritti, a partire da quelli essenziali di cittadinanza e del lavoro.