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"Dall'incontro tenutosi oggi presso il ministero dello Sviluppo economico in cui Electrolux ha illustrato l'andamento del piano industriale, emerge che il governo sta venendo meno agli impegni assunti con l'accordo del 2014, col rischio di mettere a repentaglio la buona riuscita del processo di riorganizzazione, gli investimenti previsti e soprattutto centinaia di posti di lavoro. Innanzitutto, le modifiche introdotte con il Jobs Act hanno indebolito il sistema di ammortizzatori sociali, posto a sostegno del piano industriale di Electrolux, poiché hanno ridotto l'indennità percepita dai lavoratori durante il contratto di solidarietà, hanno aumentato i costi generali di utilizzo degli ammortizzatori a carico delle imprese e, soprattutto, hanno fissato un limite invalicabile di durata, che porterà nel settembre 2018 al completo esaurimento degli ammortizzatori sociali utilizzabili in Electrolux". Così Fiom, Fim e Uilm, in un comunicato unitario.
"Sul versante della decontribuzione, misura a suo tempo introdotta dal governo, proprio per sostenere le imprese che fanno ricorso ai contratti di solidarietà, abbiamo appreso che il beneficio a Electrolux è stato finora materialmente concesso solo fino al 31 dicembre 2015, mentre per i due anni successivi non sono ancora chiari i criteri di erogazione e i soggetti beneficiari. Dunque, la situazione è estremamente preoccupante, specie se si considera che nella fabbrica di lavastoviglie di Solaro (Milano) i volumi produttivi realizzati nel 2016 e previsti per il 2017 sono appena la metà di quelli prefigurati nel piano del 2014, e che nello stabilimento di lavatrici di Porcia (Pordenone), ad oggi, sono stati riassorbiti solo in parte gli esuberi presenti: circa 120 lavoratori in esubero, riassorbiti con volumi produttivi superiori a quanto previsto dal piano industriale, e circa 50 lavoratori riassorbiti con nuove attività di magazzino ricambi, nonostante l'accordo prevedesse un progetto di reindustrializzazione con 150 addetti a regime", aggiungono le tre sigle.
"In Electrolux, lavoratori e sindacato hanno mantenuto gli impegni presi con la sottoscrizione dell'accordo e del piano industriale. Abbiamo chiesto al governo di fare altrettanto, a sostegno delle produzioni e a salvaguardia dell'occupazione, a partire dalla decontribuzione e dalla durata degli ammortizzatori sociali, come previsto dal piano industriale dell'azienda; abbiamo manifestato al governo la preoccupazione per la scadenza del 2018 che, con i nuovi limiti agli ammortizzatori introdotti con il Jobs Act, può tradursi in Electrolux, come del resto in gran parte dell'industria e in tutto il settore degli elettrodomestici, in un ricorso generalizzato ai licenziamenti, come soluzione alle riorganizzazioni delle imprese. Abbiamo chiesto alla multinazionale di avviare un confronto e di affrontare da subito i problemi che la mancanza dei volumi produce sullo stabilimento di Solaro, così come vogliamo discutere della piena realizzazione di quanto previsto dall'accordo del 2014 per lo stabilimento di Porcia, in termini di reindustrializzazione e dei conseguenti livelli occupazionali", concludono i sindacati.