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“Fare rapidamente luce sulla vicenda, in particolare sulle condizioni in cui lavoravano questi operai, perché le prime informazioni raccolte dalla nostra struttura territoriale rafforzano il sospetto che quei lavoratori fossero irregolari, anche se ci auguriamo con tutto il cuore di essere smentiti”. Così il segretario generale della Fillea, Walter Schiavella all'indomani della strage avvenuta il 25 maggio sulla A16 in cui hanno perso la vita quattro lavoratori delle costruzioni e altrettanti sono rimasti gravemente feriti. Dagli edili Cgil “l'abbraccio commosso e la solidarietà” alle famiglie delle vittime.
La tragedia, aggiunge Schiavella, “riporta all'attenzione con forza il tema degli incidenti in itinere, i cui numeri sono impressionanti e in costante crescita. È sempre utile aprire commissioni di inchiesta parlamentari, purché non servano solo a lavare le coscienze, perché non è di questo che hanno bisogno il paese e i lavoratori, ma di un intervento immediato e concreto per eliminare le distorsioni del mercato del lavoro”.
“Vogliamo esprimere i nostri sentimenti di dolore e di affettuoso cordoglio alle famiglie”, aggiunge Giovanni Sannino, segretario generale della Fillea Cgil della Campania, che prosegue: “Il freddo linguaggio burocratico dell’Inail li classifica come infortuni in itinere. La verità è quella che si squaderna davanti agli occhi di tutti: lavoratori che si spostano per centinaia di chilometri per raggiungere il 'posto', per un lavoro precario, pesante e disagiato, costretti a un pendolarismo estenuante e usurante”.
Per Sannino, in questa vicenda ci sarebbero punti oscuri sulla posizione lavorativa delle vittime: “Leggendo dalla stampa che si trattava di edili abbiamo immediatamente effettuato le prime verifiche presso le Casse Edili di Avellino e Napoli non trovando alcun riscontro”, spiega il sindacalista, ricordando che l’iscrizione è obbligatoria per tutti i lavoratori pubblici e privati ed è il primo passaggio della regolarità dei rapporti di lavoro.
“Approfondendo, raccogliendo informazioni e testimonianze, sembrerebbe che questi lavoratori ogni mattina si recassero al lavoro nell'area industriale di Grottaminarda-Flumeri dove, tra l'altro, ci sono aziende che producono materiali di prefabbricazione per l'edilizia. Non abbiamo notizie circa la regolarità dei rapporti di lavoro, anche se la dinamica dell'accaduto e le notizie frammentarie raccolte introducono qualche dubbio sulla legittimità, contrattuale e giuridica, della prestazione di lavoro. Speriamo di sbagliarci – ha aggiunto il sindacalista – ma non vorremmo che ci si trovasse di fronte a un'azione di caporalato”.